Capaccio Paestum, Antonio Bernardi torna a parlare e attacca Palumbo

Sindaco ha passato il tempo ad autocelebrarsi

Di Redazione Infocilento

L’accusa: Sindaco ha passato le feste ad autocelebrarsi

Torna a parlare Antonio Bernardi. Il candidato sindaco del M5S lo fa da cittadino libero e in una letteralettera aperta fa un bilancio dell’attività di Palumbo in questi mesi.

Ecco il contenuto della missiva:

È giunto il momento di scendere nuovamente in campo. Ho atteso un po’ di tempo per capire dove finisse la politica fine a se stessa e dove iniziasse quella del “fare”.
In campagna elettorale sono stato il primo a dire: “se i cittadini decideranno di farci stare al governo della città di Capaccio Paestum, i primi mesi saranno molto difficili”.
Io e la squadra del movimento cinque stelle l’abbiamo detto con quel tocco di umiltà che ci ha contraddistinti in tutta la campagna elettorale; qualcun’altro, invece, ha preferito muoversi con arroganza.
Ma ora basta, direi che siamo alle tragicomiche!
Il sindaco Francesco Palumbo ha passato le sue feste autoincoronandosi con medaglie che lui stesso ha comprato e si è posto al collo.
Masaniello, “personaggetti” e mesi di vergogna sono da considerarsi offese, ma personalmente ho lasciato correre, perché pensavo che alle parole seguissero dei fatti concreti, e invece anche su questo i cittadini sono rimasti delusi: 120 comunicati stampa (quasi uno al giorno), tuttavia le azioni concrete si contano sulle dita di una mano.
“Io sarò il sindaco dei cittadini, i cittadini potranno tutti i giorni interfacciarsi con questa amministrazione”, queste sono state grossomodo le parole usate. Bella questa favoletta che ci ha raccontato… ma i fatti sono ben diversi.
Ho letto più di una volta delle frasi fatte, frasi che non creano discussioni costruttive ma che mi hanno spinto, da umile ragazzo di questa città – sì, da umile ragazzo, perché di fare carriera in politica non mi è mai interessato nulla: non ho accettato di candidarmi a sindaco del movimento cinque stelle pensando ad un “dopo”, per farmi un nome… l’ho fatto soltanto perché realmente conosco il disagio, la voglia di ripartire e la voglia che hanno molti dei miei coetanei di rimanere saldi con i piedi su questo terreno – a chiedere al sindaco, in un post pubblico, di cambiare i suoi atteggiamenti.
Se un libero cittadino si lamenta o chiede informazioni su quello che sta accadendo nel suo Comune, ritengo che il sindaco dovrebbe, in linea di massima, accogliere questi cittadini per discutere con loro, e nel caso in cui dovesse avere delle argomentazioni valide da addurre riuscirebbe anche ad evitare che la stessa critica venga poi riproposta, appunto perché già chiarita in precedenza.
Si è il sindaco di Capaccio Paestum non per darsi delle arie con la fascia o per stare al di sopra di tutti ma per risolvere i problemi riscontrati dalla comunità.
Il sindaco vuole denunciare un cittadino per procurato allarme, ma l’unico vero allarme è quello che avverte il sindaco quando quel cittadino dice qualcosa.
Concludo questa mia lettera invitando il sindaco a ripassare sul dizionario il significato della parola “partecipazione“, e chiedo ai consiglieri dell’opposizione di darsi una sveglia dopo 20 anni di sopore totale.

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