Agropoli e Capaccio, bagni pubblici nel degrado

La denuncia attraverso i social: ecco la situazione

Di Emilio Malandrino

La denuncia attraverso i social: ecco la situazione


Bagni pubblici in uno stato di completo degrado. Agropoli e Capaccio Paestum, in questo, sono accomunate e il proverbio “mal comune mezzo gaudio” in questo caso è quanto mai inappropriato. Il problema trova sfogo sui social con gli utenti che evidenziano una serie di problematiche non certo nuove ma ripetute nel tempo.

Nel primo caso la segnalazione riguarda i bagni pubblici dello scalo ferroviario di Agropoli – Castellabate. IL problema si era già presentato qualche settimana fa: bagni allagati, cartacce ovunque, odori nauseabondi ed in generale una scarsa pulizia che denota principalmente un atteggiamento a dir poco incivile da parte dei fruitori delle toilette. A finire sotto accusa il provvedimento del Ministero dell’Interno che ha determinato la soppressione della Polfer: lo scalo, evidenzia qualcuno, è ora terra di nessuno e in effetti da quando il presidio di Polizia manca sono aumentate considerevolmente le denunce relative ad atti di vandalismo, furti e scarsa sicurezza nella stazione ferroviaria che in questi mesi è anche soggetta ad interventi di recupero e riqualificazione da parte delle Ferrovie.

Non va meglio a Capaccio Paestum dove il problema è poco diverso. La segnalazione, in questo caso, arriva da Capaccio Capoluogo. I bagni pubblici risultano anche in questo caso fatiscenti, privi di manutenzione e pericolosi non solo sotto l’aspetto igienico ma anche per lo stato in cui versa la struttura.

Per qualcuno il problema non è recente, ma si presenta da tempo. Qualcun altro sottolinea come questi bagni, realizzati anni fa, non siano mai stati realmente utilizzati e per questo andrebbero chiusi. “Chiudeteli o metteteli in sicurezza” è l’appello dei capaccesi considerato che i wc si trovano proprio all’ingresso del paese, nei pressi dei giardinetti, “non certo una bella vetrina per chi arriva al Capoluogo”. “Non sono mai stati utilizzati, sono inutili, andrebbero recuperati o destinati ad altro”, dice un residente.

Condividi questo articolo
Exit mobile version