Oggi la sentenza
Vicenda Nettuno, la Corte dei Conti della Campania ha accolto le tesi della difesa dell’ex sindaco di Capaccio Paestum Italo Voza.
Secondo le accuse il compendio immobiliare, adibito a ristoro, risultava ancora di proprietà comunale. Di conseguenza si sarebbe configurato il danno erariale per il mancato versamento dei canoni di fitto al Comune di Capaccio Paestum. La sentenza, invece, documenta che gli amministratori comunali, ritenendo che la proprietà fosse stata correttamente trasferita all’Ente per le antichità e i beni archeologici di Salerno, quindi gli ex amministratori avrebbero agito correttamente. Secondo i giudici, in particolare, il trasferimento della proprietà è già contenuto in un regio decreto del 1934, così come sostenuto dai legali della difesa Gaetano Paolino e Mario D’Urso.
Quest’atto è stato ritenuto dalla Corte atto con valenza costitutiva, tanto da non essere necessario un ulteriore atto di accettazione da parte dell’Ente per le Antichità. Chiarite dunque la vicenda relativa al complesso Nettuno.