L’area fu abitata fin dall’VIII secolo a.C.
L’area di Monte Pruno sotto il profilo storico è di grande rilievo. Qui tra il VII e il III secolo avanti Cristo era sorto un insediamento enotrio e lucano.
Nei primi anni del 1900 furono già individuati diversi reperti e nel 1938 anche una tomba principesca con un ricco corredo sepolcrale, conservato presso il museo Provinciale di Salerno. Ulteriori ricerche sono state eseguite negli anni ’80, nell’ambito di un programma di studio dell’Università di Napoli. Più di recente, su sollecitazione dell’amministrazione comunale e grazie a fondi Fesr Campania sono state eseguite nuove attività sul territorio, in collaborazione con la Cattedra di Archeologia della Magna Grecia dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, che hanno documentato un’occupazione del sito da parte di genti indigene dall’VIII alla fine del V secolo avanti Cristo, quando, con l’arrivo dei Lucani, si realizzò un processo di rifunzionalizzazione e di monumentalizzazione di tutta l’area.
L’ultima fase di indagini ha visto un’intensa attività di collaborazione tra istituzioni e realtà locali; la cooperazione tra il comune di Roscigno, la soprintendenza archeologica di Salerno,
il dipartimento di studi umanistici dell’Università di Napoli Federico II e la Banca di Monte Pruno ha, infatti, portato alla creazione del parco archeologico di Roscigno-Monte Pruno e della Scuola Scavo Monte Pruno.
Tutti questi elementi hanno indotto anche la Soprintendenza a portare avanti l’attività di ricerca. Per questo il comune, nell’ottica di proseguire il percorso intrapreso per la promozione e la valorizzazione di Monte Pruno, candidato ad ulteriore finanziamento regionale, ha disposto l’avvio del procedimento per l’acquisizione di terreni privati per il completamento della realizzazione del parco archeologico.
Spetterà ora al responsabile del settore tecnico dare il via alle procedure di esproprio per permettere all’Ente di acquisire i terreni su cui si procederà ad avviare le attività di scavo.