Per Capaccio Paestum è il primo diacono dopo 26 anni
CAPACCIO PAESTUM. Saranno ordinati diaconi, per l’Imposizione delle mani e la Preghiera consacratoria di S.E. Mons. Ciro Miniero, gli accoliti Domenico De Vita (oggi, domenica 24 settembre alle ore 18.30 nella chiesa di San Vito Martire a Capaccio Scalo) ed Ernesto Nunziata (domenica 1° ottobre alle ore 18.30 nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Agropoli).
Per Capaccio Paestum, in particolare, l’ordinazione del 38enne Domenico De Vita rappresenta un evento storico per la comunità religiosa locale: l’ordinazione diaconale di un capaccese proprio nella città dei Templi, infatti, risale alla fine degli anni ‘40 in cui erano seminaristi i componenti della famiglia Guazzo, Francesco e Giovanni (poi divenuti entrambi monsignori) e ancor di più nella parrocchia di San Vito, risalente al 1958, dove non si è mai registrato un evento di grazia di simile importanza, da sempre molto sentito e che coinvolge tutta la comunità. L’ultima ordinazione diaconale a Capaccio Paestum è avvenuta nel 1991, nel santuario della Madonna del Granato al Capoluogo: si trattava di don Donato Orlando, oggi parroco della chiesa di San Vito, originario però di Monteforte Cilento.
Il diaconato è il primo grado dell’ordine sacro, con i candidati al sacerdozio che ricevono il sacramento per un periodo sufficiente a sperimentare il servizio nella comunità diocesana, specificamente nelle comunità in cui il vescovo li invierà. In maniera particolare, il diacono assiste il vescovo e i sacerdoti nel servizio della proclamazione della Parola di Dio, chiamato esso stesso a vivere ciò che annuncia; in secondo luogo, il servizio all’altare, aiutando nella distribuzione dell’Eucaristia durante le celebrazioni e nelle case di coloro che soffrono e impossibilitati a partecipare alla Santa Messa; terzo impegno del diacono è il servizio alla carità, attraverso l’accompagnamento, il sostegno e l’aiuto ai poveri e agli ultimi! Un vero e proprio ministero di Grazia che rende efficace l’azione della Chiesa verso coloro che vivono l’indigenza e ai margini della società.