Operai senza stipendio e tfr
VALLO DELLA LUCANIA. Dipendenti del Corisa4 sul piede di guerra. Già lo scorso 13 settembre gli operai avevano inviato una nota al commissario liquidatore, Giuseppe Vitale, chiedendo di mettere in vendita i beni del consorzio per poter soddisfare mensilità arretrate e Tfr.
La richiesta riguarda in particolare gli automezzi affidati alla Yele in comodato d’uso e l’impianto di Vallo Scalo. Non mancano nella missiva le accuse alla classe politica verso la quale, evidenziano gli operai, “non nutriamo più alcuna speranza poiché non tutela né i lavoratori, nè il suo stesso patrimonio”. I dipendenti del Corisa4 fanno riferimento soprattutto alla mancata riattivazione dell’impianto per lo stoccaggio dei rifiuti: “si preferisce, invece, pagare costi alti di trasporto e smaltimento, invece di far funzionare un impianto pubblico”.
Nella nota – oltre a sollecitare il commissario liquidatore a garantire Tfr e stipendi arretrati attingendo dalla vendita dei beni del consorzio – si preannunciano azioni di protesta considerato che gli operai si vedono “sollevati dalle attività di competenza con i servizi affidati alla Yele”.
La replica del commissario Vitale non si è fatta attendere. Quest’ultimo ricorda le difficoltà riscontrate nella riattivazione dell’impianto di Vallo Scalo a causa del prolungato periodo di chiusura e precisa che “venderlo sarebbe fuori luogo”. Vitale, inoltre, sottolinea che nel caso i comuni consorziati non dovessero mostrare interesse per la riattivazione, si potrebbe procedere all’affidamento a terzi. Quanto ai mezzi, Vitale dichiara che la priorità è mantenerli. Il commissario precisa – comunque – che porrà in essere le azioni a garanzia del patrimonio dell’ente. I dipendenti, tuttavia, lo scorso 20 settembre, a seguito di una riunione, hanno nuovamente firmato un documento nel quale sono ribadite le loro richieste.