Autovelox di Agropoli leggittimo? L’avvocato Russo replica: solo strumentalizzazioni

"Chi ha prodotto l'adeguata documentazione si è visto accogliere il ricorso"

Di Ernesto Rocco

“Chi ha prodotto l’adeguata documentazione si è visto accogliere il ricorso”

AGROPOLI. Ha già innescato polemiche la sentenza del Tribunale di Vallo della Lucania con cui viene respinto un ricorso presentato da un automobilista multato in seguito a rilevamento della velocità con l’autovelox posto sulla Cilentana.

Se per il comune di Agropoli, infatti, si tratta di un risultato importante che testimonia la legittimità dello strumento rileva velocità, per l’avvocato Giuseppe Russo, a capo dell’associazione Noi Consumatori, la parola fine sulla vicenda non è ancora stata scritta. “Se l’automobilista appellante non ha depositato tutta la documentazione che prova la illegittimità – spiega l’avvocato che da tempo si occupa della vicenda autovelox – mi sembra chiaro che poi, non realizzando l’onere della prova, l’appello venga rigettato. Sarebbe stato più opportuno dire che tale automobilista, sicuramente, non é stato in grado di provare l’illegittimità (costituita da plurimi atti del Ministero dei Trasporti e dell’Anti Corruzione)”.

Per Russo, dunque, parlare di “autovelox legittimo” non è esatto. “Noi consumatori – spiega – ha inoltrato ricorsi civili aventi per oggetto la illegittimità dell’autovelox e le udienze sono a tutt’oggi, ancora in corso. Un appello rigettato di un automobilista (non difeso da noi e non in possesso della nostro documentazione) non può essere strumentalizzato in questo modo da una Amministrazione che é talmente consapevole della illegittimità dell’apparecchiatura, da decidere di smontarlo, questa estate, dopo averlo già montato”.

Secondo il presidente dell’associazione questa sentenza di appello “conferma ciò che puntualmente accade dal 2014: chi non è difeso da Noi Consumatori perde! Ed è così normale che sia così visto e considerato che solo Noi Consumatori Castellabate ha tutta la documentazione ministeriale, della Provincia, della Prefettura, dell’Anac”. Russo, poi, ricorda che la stessa Prefettura “ha accolto con l’archiviazione circa settemila contravvenzioni, ma la stessa li ha rigettati a chi non ha prodotto la giusta documentazione”.

“Pertanto, mi viene da ridere nel vedere tale strumentalizzazione. Se non provi in udienza l’illegittimità, chiaramente perdi”, conclude l’avvocato cilentano.

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