Paestum: grandi interventi paesaggistici per Athena

Ecco le novità secondo il gruppo di ricerca diretto da Rebecca Miller Ammermann

Di Comunicato Stampa

Ecco le novità secondo il gruppo di ricerca diretto da Rebecca Miller Ammermann

Novità sul santuario della dea Athena a Paestum: lo suggeriscono i primi risultati della campagna di rilievi e prospezioni georadar e geomagnetiche eseguiti da un gruppo di Ricerca diretto dalla Prof.ssa Rebecca Miller Ammermann dell’Università di Colgate (USA), in collaborazione con l’Università di Bologna.

Secondo gli studiosi, che hanno “radiografato” il terreno intorno al tempio di Athena, la piccola collinetta sulla quale sorge l’edifico dorico dedicato alla dea della guerra e dell’artigianato, è in parte artificiale. “Specie la parte occidentale della collina sembra essere il risultato di un intervento massiccio di rimaneggiamento del terreno, con un rialzamento di alcuni metri”, spiega la professoressa Ammerman. “Anche se dobbiamo aspettare l’elaborazione definitiva dei dati, siamo molto soddisfatti dai risultati”.

Soddisfatto anche il direttore del Parco Archeologico, Gabriel Zuchtriegel: “Se si confermano le ipotesi, vuol dire che dobbiamo immaginare un mega intervento che, prima ancora dell’architettura, investe il paesaggio di Paestum: i templi di Athena sono spesso collocati su delle alture – si pensi ad Atene, ma anche a Sparta – ma visto che Paestum è ubicata in pianura, i Greci hanno forse sentito la necessità di modificare l’orografia del terreno, per creare uno spazio degno della dea e del suo grande tempio.”

Per la verifica dei dati, sono previsti dei carotaggi nel mese di novembre.

Intanto, anche gli “scavi” nei depositi continuano a produrre novità. Insieme al Parco Archeologico, l’Università di Salerno sta lavorando alla realizzazione di una mostra, in programma per novembre – che illustrerà le ricerche, dirette dal prof. Fausto Longo, sugli oggetti metallici quali scudi, lance, elmi ed altri provenienti dal santuario di Athena. Sono oggetti spesso conservati malissimo e di piccole dimensioni che, però, possono raccontare grandi storie, come sottolinea Zuchtriegel: “Anche grazie alle ricerche dei colleghi di Salerno si aprono nuove prospettive sul rituale e sulle storia del santuario, per esempio riguardo cesure ed eventi catastrofici, ma anche nuove domande che nel futuro ci auguriamo di affrontare sottoscrivendo collaborazioni tra il Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo (Mibact) e le Università italiane e straniere.”

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