Cilento, frane: ecco le zone più a rischio

La situazione secondo i dati Istat

Di Antonella Capozzoli

La situazione secondo i dati Istat

Le indagini relative al rischio idrogeologico, in una regione geologicamente “giovane” come la Campania, – che è, quindi per natura, soggetta a modifiche degli assetti geologico-strutturali, geomorfologici, idrogeologici e geologico-tecnici – hanno restituito dati allarmanti, soprattutto a causa delle azioni – dirette e indirette – dell’uomo.

Si pensi soltanto all’altissimo numero di incendi dolosi che, nei mesi estivi, come una vera e propria ” mattanza ambientale”, hanno fagocitato ettari di macchia mediterranea, dal Vesuvio al Cilento, aggravando una situazione geologica già fragile e compromessa. 

Nel Cilento, la situazione più critica, stando ai dati Istat, è registrata a Capaccio Paestum, Roccadaspide, Castellabate, Centola, Camerota, Sala Consilina, Padula.  

Seguono Montano Antilia, Celle di Bulgheria, Torre Orsaia e San Giovanni a Piro.

Valori preoccupanti, ancora, per i Comuni di Giungano, Agropoli e Perdifumo.

La situazione migliora per alcuni Comuni dell’interno – Trentinara, Felitto, Monteforte Cilento, Magliano Vetere, Sacco, Teggiano, Monte San Giacomo, Laurino, Moio della Civitella, Roccagloriosa, Alfano – e della costa – Ascea, Pisciotta – . 

Queste, invece, le zone più sicure: Pertosa, Petina, Atena Lucana, Bellosguardo, Prignano Cilento, Perito, Lustra, Valle Dell’ Angelo, Buonabitacolo, Casalbuono e Ispani. 

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