E’ la madre a denunciare l’accaduto
“Il pronto soccorso di Agropoli? Funziona come le poste!”. L’accusa arriva dalla mamma di un bambino che nei giorni scorsi rischiava uno choc anafilattico ed è stato costretto a ricorrere al presidio ospedaliero. Ed è proprio quanto accaduto presso la struttura sanitaria che ha destato perplessità. “Quando arrivi ti metti comodamente in fila per la sola accettazione che, quando finalmente arriva il tuo turno, dura dai cinque ai dieci minuti per le spiccate capacità degli addetti, indipendentemente dal motivo per cui sei li”, spiega la donna.
“Ieri con mio figlio con una reazione allergica in atto, sono arrivata, stavo spiegando con tanto di certificato del Bambin Gesù che mio figlio soffre di shock anafilattici ed è adrenalina dipendente, ma mentre parlavo concitata per spiegare la situazione con un sorriso mi è stata chiusa lentamente la porta in faccia. Poi gli altri pazienti in attesa mi hanno chiarito che dovevo mettermi in fila”, racconta la mamma del piccolo che avrebbe dovuto attendere il proprio turno nonostante la criticità della situazione.
Una procedura alquanto anomala poiché una volta arrivato presso il pronto soccorso non sarebbe stato attribuito alcun codice al bambino. “Mio figlio – denuncia la donna – è stato salvato dal medico in diretta telefonica fuori la sala d’attesa grazie al kit salvavita che porto sempre con me”.
Il caso è stato segnalato anche all’amministrazione della struttura. Il caso ha diviso l’utenza: non è mancato, infatti, chi ha elogiato la qualità del presidio ospedaliero di Agropoli che in questi giorni sta facendo registrare numeri che imporrebbero un suo potenziamento.