Un viaggio nel tempo fra antichi mestieri e scorci inesplorati
Torna ad Aquara dal 20 al 21 Agosto il Radici Festival, con due serate all’insegna della buona musica, dei sapori tradizionali e della riscoperta della cultura contadina. Un viaggio nel tempo fra antichi mestieri e scorci inesplorati del piccolo paese a crocevia fra gli Alburni e la Valle del Calore.
Ricco il programma musicale: si inizia domenica con una serata dedicata alle band emergenti del territorio salernitano; ad aprire lo spettacolo canoro saranno i DNA, gruppo indie rock che porta in giro nel loro mini tour estivo il primo EP, “Animali in Autostrada”. Spazio poi a Voza, giovane cantautore fresco vincitore del Broken Stone Festival, che si presenterà sul palco del Radici Festival in un’inedita formazione tastiere e percussioni. Chiusura della serata affidata ai Sirius, progetto artistico-musicale in tour con il loro primo album “Revenge”.
Lunedì in Piazza Vittorio Veneto sarà il turno di Peppe Voltarelli, cantautore calabrese vincitore della Targa Tenco 2016 come migliore interprete. L’ex leader, cantante e fondatore del gruppo Il Parto delle Nuvole Pesanti porta in Tour il suo “Voltarelli canta Profazio”, ma non mancheranno i pezzi classici del suo repertorio come “Onda calabra”, canzone storica di passione ed emigrazione.
Durante le due serate si potranno degustare i piatti tipici della tradizione culinaria aquarese, mentre dal palco centrale si snoderà il percorso che porterà, attraverso le vie adiacenti alla piazza, alla scoperta di usi e costumi di un tempo. Radici Festival è anche attenzione all’ambiente, con la scelta di promuovere l’evento con un utilizzo minimo di materiali cartacei e con stand didattici dedicati alla fauna e alla flora del territorio.
Un’iniziativa, quella promossa dalla Pro Loco di Aquara, giunta alla sua terza edizione: negli scorsi anni sul palco del Radici Festival si sono esibiti artisti come i Gang, storico gruppo combat rock marchigiano, il cantautore Dimartino e i vivaci Therivati. Significativo anche il sottotitolo dato alla manifestazione, “Il seme e la speranza”: riuscirà il seme della memoria a germogliare e a far sperare in un futuro migliore per i piccoli comuni dell’entroterra del meridione?