Proposta la gestione unica con Paestum
In arrivo dal Ministero dei Beni Culturali 250mila euro per i lavori necessari a Velia dopo il rovinoso incendio. Le fiamme che nelle ultime settimane stanno devastando il Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, hanno rischiato di distruggere il simbolo del patrimonio culturale del Cilento. Nell’area archeologica di Velia sono ben visibili i danni causati dal rogo che il 19 giugno è divampato all’interno del sito. Una enorme macchia di colore scuro, terra bruciata mista a cenere, circonda l’antica Torre. Uno scenario devastante per chi in questi giorni ha avuto modo di sorvolare il sito archeologico.
Le fiamme non hanno risparmiato neppure l’area dei templi di Paestum. Non meno di quindici giorni fa un vasto incendio ha minacciato il parco archeologico diretto da Gabriel Zuchtriegel. Contro i piromani uniscono le forze il mondo politico e quello culturale. È di questi giorni l’interrogazione presentata dal deputato Tino Iannuzzi per ricomprendere l’Area archeologica di Velia nel Parco di Paestum. «È in corso – ricorda l’esponente politico del Pd – l’istruttoria del Ministero, al fine di realizzare una gestione unitaria, sinergica e coordinata dei due siti».
Il fuoco divampato a Velia nel cuore della notte ha colpito in particolare il Quartiere Arcaico, l’insediamento più antico dei Focei, quindi è arrivato giù fino alla Villa degli Affreschi che fortunatamente sembrerebbe essere stata solo lambita dalle fiamme, il Quartiere Occidentale, la parte ovest di Porta Rosa e di Via di Porta Rosa e su, passando per il promontorio, parte del Quartiere Settentrionale. Fortunatamente qualche tempo fa sono state tagliate le erbacce grazie all’intervento dell’amministrazione comunale di Ascea guidata dal sindaco Pietro D’Angiolillo, e ciò ha limitato di molto i danni. L’incendio avrebbe potuto avere conseguenze ben più drammatiche. Su richiesta inoltrata dalla Soprintendenza di Salerno il Ministero ha previsto un finanziamento di 250mila euro per effettuare i lavori necessari per riparare i danni causati dall’esteso incendio, ripristinando la sentieristica interna al Parco, con la messa in sicurezza e la riapertura della parte dell’area archeologica oggi purtroppo non visitabile. L’iter burocratico per il finanziamento sarà completato a settembre e verrà erogato alla Soprintendenza.
Per il futuro è necessario scongiurare episodi simili. Su Velia occorre maggior investimento di risorse ed energie istituzionali. «Ho ricevuto in commissione cultura – ricorda Iannuzzi – la risposta del Ministero alla mia nuova interrogazione. Ebbene è in pieno svolgimento la relativa istruttoria, sulla base del riconoscimento che l’ipotesi della gestione unitaria potrebbe semplificare la governance del sito Paesaggi culturali del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, che è iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità ed include le emergenze archeologiche di Paestum e di Velia con la Certosa di Padula».
Di recente sia il Parco nazionale che il Comune di Ascea hanno richiesto al Ministero di aggregare Velia al Parco di Paestum, che dal 2014 è stato dotato di «autonomia speciale». Dall’accorpamento Velia potrebbe trarre benefici. Il Parco archeologico di Paestum garantirebbe la gestione unica, ben coordinata ed integrata delle due aree di tanto pregio archeologico, dando così luogo ad un’esperienza pilota significativa ed interessante.