Crisi idrica in Cilento, arrivano le autobotti ma non bastano

Ancora problemi sul territorio

Di Luisa Monaco

Ancora problemi sul territorio

Disagi e polemiche per le carenze idriche sul territorio. I problemi si segnalano in particolare nel basso Cilento: nei giorni scorsi la Consac aveva preannunciato l’invio di autobotti per
rifornire abitazioni ed attività rimaste a secco. E in effetti per tutto il week end ed anche ieri i mezzi sono stati ad Ispani, Santa Marina e Caselle in Pittari per i rifornimenti. Eppure le autobotti inviate dalla società che gestisce la rete idrica non sono bastate.

Nei giorni scorsi era stato presidente Consac, Gennaro Maione, ad illustrare la situazione di criticità sul territorio: le fonti di approvvigionamento idropotabile dei comuni, infatti, registrano valori di portata idrica ai minimi storici. La Sorgente Varco la Peta, condivisa con il comune di Sanza, nell’ultimo ventennio ha registrato una portata media di 60 l/s: la portata attuale è di 36 l/s (che per Consac diventa di 18 l/s dal momento che va condivisa con il comune di Sanza). La Sorgente Montemezzano non fornisce al momento alcuna portata idrica, contro i 30 l/s dell’ultimo ventennio. Le uniche fonti che non differiscono sensibilmente dalla portata media storica sono la Sorgente/Pozzo Fistole di Sanza (13 l/s) e il Pozzo di Villammare (18 l/s) poichè la risorsa è attinta direttamente dalle falde profonde per mezzo di pozzi.

I disagi riguardano quindi gran parte dei comuni del basso Cilento.

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