Il vicepresidente della provincia di Salerno Cerretani: ”urge rivedere il sistema regionale d’intervento”
L’emergenza incendi nel Cilento, nei giorni scorsi ha messo a soqquadro l’intero territorio, per mezzo di fiamme che in certi casi hanno danneggiato le abitazioni tanto che carabinieri, vigili del fuoco, operai delle comunità montane hanno proceduto a delle evacuazioni. Tanti di questi focolai in seguito propagati in modo pericoloso e rapido, grazie al forte vento degli ultimi giorni, sono stati appiccati da personaggi che definire incivili rappresenta un lusso. Tuttavia alcuni cittadini hanno dimostrato le loro rimostranze per i ritardi negli interventi causati dalla scarsità numerica di mezzi e personale nel territorio.
Di questo avviso anche il vicepresidente della provincia di Salerno e vicesindaco di Torchiara, uno dei paesi maggiormente colpiti dall’emergenza, Luca Cerretani: ”Peggio non poteva iniziare la stagione estiva per la nostra comunità con un clima di paura e rassegnazione per il disastro incendi.” esordisce – ”Leggo post a sfondo giustizialista nei confronti della classe politica locale colpevole di non tutelare il territorio come se la politica potesse intervenire per evitare la calamità naturale della siccità, obbligare i cittadini a coltivare le aree incolte e pedinare personalmente tutti i piromani che scientificamente appiccano fuochi dove non e’ possibile arrivare con mezzi ordinari.” puntualizza – Sicuramente constato che l’impiego di 5 elicotteri regionali e 700 uomini tra vigili del fuoco e protezione civile per contrastare l’emergenza di quest’anno sono inadeguati e urge rivedere il sistema regionale d’intervento.” Nella prossima giunta della Regione Campania Franco Alfieri chiederà ”lo stato di calamità naturale per il Cilento.” assicura Cerretani. Il vicepresidente della provincia di Salerno conclude ringraziando tutti coloro che si sono attivati nelle giornate di emergenza: ”mi preme ringraziare i tanti cittadini che in prima linea in queste ore si stanno attivando a sentinelle della propria comunità con grande senso civico, senza crocifissioni, ma con l’esempio delle azioni.”- ”Diversamente noto” conclude Cerretani – ”che chi oggi si erge a inquisitore spesso non si e’ mai distinto per presenza attiva a favore del proprio paese ma si palesa solo in queste tragiche occasioni.