“Le istituzioni diano risposte a chi ha perso tutto”
L’emergenza incendi, almeno per ora, ha concesso una tregua. Questi sono momenti di grande sconforto per chi ha perso o si è visto danneggiate case, strutture ricettive, piantagioni o animali. E’ anche il momento della rabbia e dell’indignazione per quanto è successo e per come si è mossa la macchina dei soccorsi.
“Pretendiamo la verità”, dice Alfonso Feo, poliziotto, che tra domenica e lunedì come volontario ha cercato di aiutare le famiglia che a Laureana Cilento rischiavano di perdere tutto. “Non basta dire che bisogna attuare le leggi che abbiamo e che ogni comune deve e può attuare – spiega – è necessario fare di più, in particolare sui territori incolti”.
Secondo Feo “Le istituzioni sono lasciate sole, inermi. Il personale della Comunità Montana ha fatto il possibile con mezzi che sembravano usciti da un museo: come possiamo pretendere da questi uomini che la fortuna sia dalla loro parte? I vigili del fuoco, invece, sono stati costretti a turni da vergogna, hanno buttato il sangue, così come le altre forze presenti sul posto”. “E’ stato smembrato il Corpo Forestale – accusa Feo – così come la sala operativa antincendio del Parco. Ogni anno la stessa storia. Siamo stanchi di vedere sempre le stesse cose ogni anno; le istituzioni devono parlare, dire cosa sanno, il perché i fondi comunitari non vengono stanziati per aiutare i cittadini ma anche il personale in divisa e dirci cosa intendono fare per il futuro”.
Alfonso Feo, che durante le concitate ore di lunedì pomeriggio in cui l’incendio ha devastato gran parte del territorio di Laureana Cilento, è riuscito a mettere in salvo delle persone e un mezzo agricolo da una struttura ricettiva minacciata dalle fiamme, fa un appello ad aiutare “chi della propria vita ora non ha praticamente niente, se non carbone”.