Al Museo di Paestum oltre 50 mila visitatori e apertura fino al 30 agosto
La Soprintendenza ABAP di Salerno ed Avellino ed il Parco Archeologico di Paestum, di intesa con le Diocesi di Teggiano- Policastro e di Vallo della Lucania, e con il Centro Studi “Giovanni Previtali”, informano la cittadinanza che la mostra di opere d’arte “Ritorno al Cilento, anteprima” in scadenza il prossimo 18 Luglio è stata prorogata fino al 31 Agosto 2017. E’ questo il risultato dello straordinario successo riscosso dalla manifestazione che, dal 18 Maggio, data dell’inaugurazione, fino ad oggi ha superato i 50 mila visitatori, anche grazie alla visibilità consentita dalla prestigiosa sede del Museo di Paestum che ospita l’esposizione.
La Soprintendente ABAP, arch. Francesca Casule, ed il Direttore, dott. Gabriel Zuchtriegel, hanno ritenuto di procedere con la proroga della mostra mirando ad un incremento di visitatori che superi le 100 mila unità. Sono numeri che contengono una ricaduta di immagine molto positiva per tutto il territorio del Cilento e del Vallo di Diano. Viene, infatti, offerta ad un pubblico vasto, proveniente da tutta Italia e da molti paesi esteri, una visione della regione che supera i ben noti tratti naturalistici delle coste e dell’entroterra, per coniugare una dimensione tutta nuova di collegamento delle ricchezze del patrimonio archeologico con opere d’arte proprie della cultura meridionale. In questa sinergia si inserisce la costruzione della Tutela dei Beni Culturali e Paesaggistici del territorio, che caratterizza la vocazione istituzionale del Mibact.
In conseguenza di una simile scelta, la Direzione del Parco Archeologico ha deciso di procrastinare l’avvio dei lavori di ristrutturazione del Museo alla fine dell’alta stagione turistica e dopo il picco massimo dei visitatori.
Gli Uffici dei Beni Culturali delle due Diocesi, ossia di Vallo della Lucania e di Teggiano-Policastro, dalle cui chiese proviene la gran parte delle opere in esposizione, hanno condiviso con entusiasmo la decisione della proroga, ovviamente nel rispetto delle esigenze liturgiche dei singoli territori.
La scelta è stata condivisa anche dal Centro Studi “G. Previtali”, che ha curato, con la guida del prof. Francesco Abbate, il profilo scientifico dell’esposizione