Serie D, la Gelbison guarda ai giovani, parla il neo mister della Juniores

Intervista all'allenatore Alfonso Liguori

Di Christian Vitale

Intervista all’allenatore Alfonso Liguori

La Gelbison sta muovendo i primi passi verso la nuova stagione targata 2017/2018. Cambio tecnico, nei giorni passati, in prima squadra: ha salutato Vallo della Lucania Alfonso Pepe, che ben ha fatto nel suo operato in rossoblu, al suo posto è arrivato Severo De Felice.

A inizio settimana è arrivata l’ufficialità sul nuovo allenatore della formazione Juniores: sarà Alfonso Liguori, conosciutissimo per serietà e competenza, a guidare i giovani rossoblu.
Abbiamo raggiunto proprio Alfonso Liguori, ex mr. del New Massa, per una breve intervista.

Complimenti e auguri per il suo nuovo incarico. Cosa prova, a livello personale e professionale, in questo momento?
La ringrazio per i complimenti, sono onorato d ritornare e vestire i colori rossoblu e ringrazio la società che mi ha permesso di essere qui.
Sono legato alla Gelbison fin da bambino, grazie a loro ho iniziato a muovere i primi passi nel mondo del calcio.

Non è la sua prima panchina a livello giovanile. Che ricordi porta della sua esperienza passata?
La prima esperienza nel settore giovanile vallese si concluse nel 2012, con la vittoria del campionato Juniores, di cui porto ricordi incredibili.
Quell’anno dettammo legge su tutti i campi, il tutto favorito da un gruppo di ragazzi eccezionali .

Quale è la differenza più grande, per lei, tra allenare giovani, tipo i ragazzi che troverà con la Juniores, e gente più esperta, come capitato negli ultimi anni?
La differenza tra juniores e gente più esperta sta nel diverso modo di intendere il calcio, soprattutto per intensità e prospettive.
Un gruppo di Juniores condivide la gran parte delle esperienze, iniziando da quella scolastica per arrivare alla ricreativa.
Nei “grandi” le differenze sono più marcate, come lavoro e famiglia, quindi l’approccio psicologico e la metodologia di allenamento dovranno essere differenti.
Riuscire a porre in essere la sintesi migliore porterà al miglior risultato per il gruppo.

Quale è l’obbiettivo che si pone sul breve termine? Centrare risultati, nel vostro campionato, che tengano alto il morale o avvicinare i ragazzi alla prima squadra?
Dovremo perseguire nel più breve tempo possibile un duplice obiettivo: creare subito spirito di appartenenza e lavorare sodo per essere pronti a dare il nostro contributo alla prima squadra.

Ci sarà contatto diretto con mr. De Felice, tecnico della prima squadra? Sarà anche un po’ un osservatore per lui?
Tutto ciò verrà favorito dalla stretta collaborazione che si è instaurata con mister De Felice, con il quale staremo in stretto contatto per monitorare e far crescere al meglio i nostri ragazzi.
Utilizzeremo un percorso metodologico simile, che consentirà ai calciatori di potersi esprimere al meglio ed essere pronti da un punto di vista applicativo quando dovranno essere chiamati in prima squadra.

Nel suo staff c’è gente che conosce benissimo. E’ già una buona base per il lavoro che si andrà a svolgere?
Posso contare su uno staff collaudato: composto da professionisti che allo stesso tempo sono dei grandi amici.
Ci accomuna la fede rossoblu e una buona conoscenza delle risorse umane del territorio, dalle quali cercheremo di tirare fuori il meglio.
Avremo la grande possibilità di poter imparare tanto e questo ci stimola ancora di più.

Quale è la cosa che si augura di più in questo momento? C’è qualcosa che la impensierisce invece?
Mi auguro che il messaggio della società sia ben recepito dai giovani ragazzi che popolano il nostro Cilento, ossia quello di valorizzazione le eccellenze calcistiche.
Ma sia chiaro che per fare questo non basta solo la predisposizione della società, la filosofia dei mister, ci vuole un impegno serio da parte dei giovani.
Gli obiettivi e i risultati si raggiungono con umiltà e tanto tanto lavoro, le chiacchiere stanno a zero.
Attualmente stiamo portando avanti un lavoro di coordinamento e organizzazione.

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