Incendio di Velia, interrogazione al Ministro Franceschini

Vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, chiede interventi immediati

Di Ernesto Rocco

Vicepresidente del Senato, Maurizio Gasparri, chiede interventi immediati

ASCEA. Una interrogazione al Mibact affinché intervenga per la tutela e la valorizzazione di Velia. L’iniziativa è del vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri che dopo l’incendio che ha colpito il sito Unesco ha interrogato il Ministro Dario Franceschini. Gasparri ha evidenziato i danni causati dalle fiamme e la preoccupazione anche per “il conseguente aumento dei fattori di rischio idrogeologico in un’area delicata, con una storia di dissesti tuttora in essere”.

“Nella zona sono frequenti i roghi di matrice dolosa – scrive il vicepresidente del Senato – cagionati dalla volontà di rendere più fertile la crescita di asparagi selvatici destinati alla raccolta; ne è stato un esempio quello scoppiato lo scorso settembre; fortunatamente, le strutture maggiori non hanno subito danni e il recente taglio dell’erba è stato provvidenziale, ciò nonostante l’incendio è stato molto violento e ha richiesto l’intervento aereo; si attende da 12 anni che, riguardo al sito, venga applicata la legge regionale n. 5 del 2005, che ha istituito, attorno al perimetro del parco, una zona di riqualificazione paesistico ambientale su cui la Soprintendenza e i comuni di Ascea e Casal Velino avrebbero dovuto redigere un piano particolareggiato, che ancora non è stato realizzato; con decreto dirigenziale del 27 ottobre 2014 sono stati assegnati dal Ministero circa 300.000 euro per interventi definiti urgenti, per i quali è stata fatta una presentazione ufficiale; si attende ancora, tuttavia, il taglio dell’erba, la manutenzione del verde, l’adozione di misure antincendio, l’installazione di telecamere e di altre misure a cui i fondi erano destinati”.

Di qui, la richiesta al Ministro di inviare gli ispettori Ministeriali per verificare la situazione, di dotare “il parco archeologico di misure antincendio idonee a rendere rapida ed efficace l’opera di soccorso e se non ritenga necessario pianificare un’azione di monitoraggio con l’installazione di un sistema di termocamere”; infine di “attivarsi per l’apertura dell’intera area archeologica”, considerato che dopo l’incendio una parte è rimasta chiusa al pubblico.

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