Le politiche mirate alla sensibilizzazione dei cittadini sull’importanza del tema della raccolta differenziata e le iniziative intraprese da un numero sempre maggiore di comuni, sia delle regioni del nord che del sud Italia, continuano a produrre risultati molto apprezzabili.
Sono sempre di più le aree urbane “virtuose” del Belpaese che recepiscono le direttive nazionali ed europee e mettono in campo uomini e mezzi per rendere possibile la raccolta differenziata, gestita ormai in molte località con servizi porta a porta.
Secondo le ultime rilevazioni ufficiali dell’Istat, nel 2013 in media ogni italiano riciclava un quantitativo di rifiuti pari a quasi mezza tonnellata e i comuni più attenti alla raccolta differenziata della spazzatura erano quelli del centro Italia.
Oggi, la situazione è senza dubbio migliorata, anche nelle grandi città come Roma, che ogni anno produce quasi 2 milioni di tonnellate di rifiuti.
La raccolta differenziata, d’altra parte, è alla base del concetto di economia circolare, ovvero del riutilizzo dei materiali di scarto e della loro trasformazione in una risorsa invece che in un problema.
Il ruolo attivo di ciascun cittadino è la base su cui si fondano tutte le iniziative volte a promuovere la separazione dei rifiuti: occorre imparare a riconoscere i diversi materiali e, ad esempio, sapere come si differenzia la carta riciclabile da quella che non può essere riutilizzata.
L’aumento della quota di rifiuti smaltiti correttamente porta vantaggi innegabili a tutta la comunità: meno rifiuti indifferenziati vuol dire minore necessità di discariche tradizionali e una riduzione dell’inquinamento, sia diretta che indiretta, grazie a tutte le risorse risparmiate con il riuso dei materiali. Basti pensare che, solo considerando i rifiuti cartacei, ogni tonnellata di scarti riciclata permette di salvare 15 alberi e risparmiare circa 440mila litri di acqua.
Come fare la raccolta differenziata in casa
Basta poco per vanificare l’efficacia della raccolta differenziata tra le mura domestiche.
Stando ad indagini condotte negli scorsi anni, un cittadino su due commette ancora l’errore di gettare gli scontrini fiscali nel contenitore della carta e del cartone, mentre quasi uno su tre ricicla carta sporca di cibo.
Il primo step per dedicarsi con serietà alla raccolta differenziata in casa consiste nel dotarsi di una serie di piccole pattumiere per la separazione dei rifiuti. In genere, occorre prevedere almeno un contenitore per l’umido, uno per la carta, uno per la plastica e il metallo, uno per il vetro e uno per l’indifferenziato.
Sul web sono presenti portali dove acquistare set di bidoni della spazzatura a prezzi convenienti optando per secchioni realizzati in materiale plastico di alta qualità, adatti sia agli ambienti interni che esterni, con chiusura antirandagismo e semplici da mantenere sempre puliti.
Con un po’ di pazienza, è possibile scovare realtà che si occupano anche della progettazione e della produzione dei contenitori proposti, garantendo prodotti di alta qualità e, soprattutto, sicuri al 100%. Ad esempio, consultando il portale web di una nota ditta specializzata, si scopre che l’azienda non cura solo la vendita di semplici contenitori ad uso domestico, ma addirittura le forniture di contenitori per rifiuti speciali e pericolosi, con un catalogo che spazia dai cartonati per la raccolta dei medicinali scaduti, fino agli speciali involucri a tenuta stagna per il corretto smaltimento degli oli esausti.
La raccolta differenziata della carta, come accennato in precedenza, è quella che registra il maggior numero di errori, spesso a causa di semplici sviste, in altri casi per mancanza della capacità di distinguere tra rifiuti riciclabili e non.
Gettare nel contenitore della carta materiali non riciclabili compromette seriamente l’efficacia della raccolta differenziata. Per questo motivo, seguendo le indicazioni presenti sul portale di Comieco (il Consorzio nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi a base cellulosica), passiamo ad analizzare quali tipologie di carta e cartone possono essere riciclati e quali invece no.
Quali rifiuti buttare nel contenitore della carta
Gli “imballaggi cellulosici” riciclabili sono tutti quelli rappresentati da carta, cartone e cartoncino puliti e non sottoposti a trattamenti particolari, che ne alterano la composizione, la struttura, la resistenza o la permeabilità all’acqua.
Generalmente, possono essere riciclati fogli di carta, pagine di quaderno e di libro, ma anche giornali e riviste, nonostante l’ovvia presenza di inchiostri su questi materiali.
Le scatole di cartoncino dei medicinali, dei prodotti di bellezza, della pasta, dei cereali e delle uova, ma anche delle scarpe possono essere gettati senza problemi nel contenitore della carta. Lo stesso discorso vale per tutti gli scatoloni tipicamente utilizzati per le spedizioni.
Per quanto riguarda i cartoni in tetrapak, ovvero quelli del latte e dei succhi di frutta, occorre attenersi alle regole stabilite dal proprio comune di residenza, perché non sempre questi materiali sono considerati riciclabili.
Quali rifiuti non devono essere gettati nel contenitore della carta
I rifiuti che non devono essere gettati nel contenitore della carta sono tutti quelli che risultano unti o comunque sporchi oppure che non sono costituiti da normale materiale cellulosico.
L’errore più classico riguarda gli scontrini fiscali, in realtà stampati su un tipo speciale di carta chimica definita “termica”. Per ovvie ragioni, tovaglioli di carta, carta forno e incartamenti venuti a contatto con prodotti alimentari non possono essere riciclati e devono essere gettati del contenitore dell’indifferenziata. Stesso discorso per il cartone della pizza, specie se sporco o unto.
Vanno gettate a parte anche tutte le tipologie di carta plastificata, come quella delle copertine di libri e quaderni oppure quella di brochure e volantini.
Un errore comune, da evitare con attenzione, è quello di gettare nella carta riviste o giornali ancora avvolti nel cellophane o scatoloni contenenti buste di plastica o altri materiali impiegati per l’imballaggio.
Vanno nell’indifferenziata anche tutte le carte speciali: carta copiativa, carta adesiva, carta assorbente, carta da pacchi lucida, ma anche carta da parati.
Altri accorgimenti utili per differenziare la carta
Saper distinguere le varie tipologie di materiale è essenziale per capire come si differenzia la carta, ma occorre anche seguire una serie di accorgimenti che contribuiscono a rendere più efficiente la raccolta differenziata.
Occorre ricordare di aprire sempre le confezioni in cartoncino e in cartone e di schiacciarle, così che vadano ad occupare meno spazio all’interno del contenitore dei rifiuti. È anche consigliabile suddividere i cartoni di dimensioni maggiori in parti più piccole.
L’eventuale nastro adesivo o i punti di spillatrice devono essere rimossi e gettati a parte. Infine, bisogna ricordare di gettare la carta da riciclare direttamente nell’apposito bidone, senza inserirvi anche il sacchetto di plastica utilizzato per il trasporto.