Oggi è approdato a Sacco
SACCO. In viaggio, in compagnia di un asinello, alla scoperta dell’Italia rurale.
Lui è Nicola Winkler, 20 anni, studia al Dams a Torino e due mesi e mezzo fa è partito dalla Sicilia per una impresa in solitaria. Partito da Scillato, un paese sulle Madonie in centro alla Sicilia sotto Cefalù, con un asino ,risale lo stivale per giungere a Torino a piedi. L’idea è quella di raccontare un’altra faccia dell’Italia attraverso gli occhi di un asino e la sua lentezza, un’Italia rurale, eco sostenibile, che marcia verso un cambiamento dopo aver colto la sua inevitabilità, al fine di realizzare un film.
« Un’impresa in “solitaria” che di solitario in realtà ha molto poco.- racconta Nicola- Chiedo aiuto sul campo, vitto e alloggio per me e per l’asino,mangiamo poco, in cambio di visibilità per le realtà neo-nate o di lavoretti, o anche di semplice compagnia. Chiedo consigli sui tragitti da fare, antiche mulattiere dimenticate da riscoprire, passaggi in luoghi che solo i locali della zona conoscono. Attraverso “ammappalitalia” cercherò di mappare più sentieri possibile per chi dopo di me vorrà continuare la lunga tradizione degli italiani di muoversi a piedi. A tutti quelli che fanno parte di reti agricole, piuttosto che di Eco villaggi di spargere la voce. Insomma qualunque mano è ben accetta, non tanto perché non posso farcela da solo, ma perché non è da solo che voglio fare questo viaggio ma con tutti quelli che si vorranno unire, chi fisicamente chi “spiritualmente”». Intanto, online, è già scattata la disponibilità di aiutare Nicola con vitto e alloggio. Dopo Sacco sarà la volta di Roscigno e così via, alla scoperta del Cilento interno.
Dopo il Cilento in Campania, attraverserà la Basilicata per arrivare in Puglia, poi Molise, Abruzzo, Marche e Umbria per giungere in Toscana. « Probabilmente per la mappatura della parte centrale mi aiuterò prendendo spunto dal cammino Italia e in Toscana mi allaccerò a un pezzo della Via Francigena. Infine Liguria o Lombardia, ancora da decidere, e Piemonte!». Il progetto «Non fare l’asino»: una peregrinazione da Sud a Nord battendo strade alternative e sentieri caduti nell’oblio, cercando ospitalità in aziende agricole, cooperative sociali o semplici famiglie che abbiano scelto il lavoro della terra come forma di resistenza e resilienza, in un virtuoso equilibrio tra tradizione e innovazione, produttività e sostenibilità.