Masso sp12, i GD Alburni: ”prendiamo distanze da Comunità Montana”

''I cittadini degli Alburni stanchi di assistere ad un’oscena parata mediatica che sembra non avere fine''

Di Katiuscia Stio

”I cittadini degli Alburni stanchi di assistere ad un’oscena parata mediatica che sembra non avere fine”

Il Circolo dei Giovani Democratici Alburni, giovani della Valle del Calore e degli Alburni, scrive un comunicato stampa in cui palesa la propria posizione sulla rimozione del masso, avvenuta il 21 giugno scorso, a seguito della decisione del già presidente della Comunità montana Alburni, Pino Palmieri, e le successive polemiche e punti di vista contrastanti in merito alla motivazione di tale azione e al ripristino della chiusura della sp12, nel tratto km 9+400, Ottati-Castelcivita. « Il Circolo GD Alburni, alla luce dei recenti avvenimenti che hanno interessato la Strada Provinciale 12 Ottati-Castelcivita, intende prendere le distanze da quanto accaduto. Com’è noto, lo scorso 20 giugno l’Ufficio di Presidenza della Comunità Montana Alburni ha autorizzato lo spostamento del masso che il 18 agosto 2015 si è staccato dal costone roccioso che sovrasta la carreggiata. L’episodio era stato correttamente interpretato come sintomatico di un ben più grave dissesto idrogeologico della costa, la cui pericolosità aveva reso necessaria la totale chiusura al transito del tratto stradale interessato per evidenti ragioni di pubblica sicurezza (ordinanza provinciale n. 120 del 18 agosto 2015). Questa iniziativa e il dibattito che ne è seguito rischiano di distogliere l’attenzione da quelle che sono le reali problematiche del territorio e di dare adito a deplorevoli strumentalizzazioni. I problemi relativi alla SP 12, infatti, non sono mai stati legati alla permanenza del masso sulla carreggiata, ma dipendono dalla caratteristiche geomorfologiche del costone roccioso sovrastante. La riapertura al transito della strada, dunque, sarà possibile solo all’esito di un massiccio intervento di messa in sicurezza, volto a garantire il diritto dei cittadini di spostarsi senza aver motivo di temere per la propria incolumità. I tentativi che si sono succeduti nel tempo si sono dimostrati insufficienti o non adeguati, proprio a causa delle particolari condizioni morfologiche dell’area interessata. La soluzione al problema non è semplice e richiede un enorme dispendio di tempo e risorse. Preme rilevare che l’operazione di spostamento del masso non ha sortito alcun effetto utile sulla complicata vicenda della SP 12, né tantomeno sulle condizioni di vita dei cittadini che vivono il disagio della chiusura di un’arteria fondamentale. L’unico effetto che, ad oggi, si può ricondurre alla decisione avventata della rimozione è quello di aver ingenerato un perdurante stato di turbamento nella popolazione locale, che è sconcertata di fronte all’esito infelice di un’operazione che è stata presentata -anche ai media nazionali- come determinante al fine di risolvere un problema che dura ormai da anni. La rimozione del masso, poi, presunto emblema del ripristino di una situazione di legalità, non è esente da censure neppure sotto il profilo formale. Si ricorda che l’operazione dello scorso 21 giugno è stata autorizzata in virtù di un accordo di collaborazione tra la Provincia di Salerno e la Comunità Montana Alburni, siglato l’8 giugno 2017, che ha ad oggetto la prevenzione degli incendi boschivi e dei fenomeni di dissesto idrogeologico lungo la rete viabile provinciale. Vi è da capire se l’operazione di spostamento del masso, autorizzata proprio in virtù di tale accordo, possa rientrare o meno nel suo ambito applicativo. Inoltre, quand’anche si volesse propendere per la legittimità dell’operazione autorizzata, è comunque necessario verificare se l’esecuzione dell’accordo sia avvenuta nel rispetto delle formalità concordate. Gli atti adottati in esecuzione di tale accordo sono subordinati alla redazione di un progetto esecutivo che deve essere preventivamente trasmesso agli Uffici Provinciali, al fine di garantire il coordinamento delle azioni per realizzare il miglior risultato possibile. Inoltre, si noti che, con nota prot. n. 89157 del 27 aprile 2017, l’Ente Provincia precisava che: “..malgrado alcune strade siano oggetto di ordinanza di chiusura al transito, sarebbe opportuno, fatta eccezione per il tratto chiuso lungo la SP 12, che le attività di pulizia siano effettuate anche lungo tali strade..”.

Lo spostamento del masso, per come realizzato dalla Comunità Montana Alburni, non ha rispettato nessuno dei requisiti indicati nell’accordo pure richiamato dallo stesso provvedimento autorizzatorio. È chiaro che i protagonisti di questa vicenda non hanno capito qual è il cuore del problema: non solo la rimozione del masso non ha sortito alcun effetto utile, ma è stata posta in essere al di fuori delle competenze delineate dall’accordo, in aperta violazione del generale principio di leale collaborazione tra le istituzioni. In conclusione, forte della convinzione che in uno Stato di diritto non possono tollerarsi situazioni di abuso, il Circolo ribadisce a gran voce la sua intenzione di prendere le distanze dall’accaduto. Il 21 giugno i rappresentanti di un Ente di riferimento per la comunità locale hanno messo in scena uno spettacolino di dubbio gusto e di accertata inutilità, ridicolizzando in diretta nazionale i problemi di un’intera popolazione. I cittadini degli Alburni, stanchi di assistere ad un’oscena parata mediatica che sembra non avere fine, meritano risposte efficaci e risolutive da parte delle Istituzioni competenti, che troppo spesso sono venute meno ai loro impegni. Certo che, a fronte dei recenti accadimenti, la Provincia di Salerno si impegnerà con più forza a ristabilire la legalità e la sicurezza delle nostre strade, mettendo da parte le vane promesse, il Circolo GD Alburni esprime la sua solidarietà alla popolazione alburnina».

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