Scelte discutibili a Capaccio Paestum e Sapri
E’ stata una tornata elettorale travagliata per il Partito Democratico. In provincia di Salerno dai ballottaggi i dem sono usciti sconfitti: Bennet ha perso a Mercato San Severino, Voza a Capaccio Paestum. Poco male in quest’ultimo caso, considerato che anche l’altro candidato, Franco Palumbo, è in quota Pd, ma gli era stato negato il simbolo dalla segreteria provinciale. Una scelta che ha fatto discutere e che, visti i risultati, rappresenta una sconfitta più che per il partito proprio per il segretario salernitano Nicola Landolfi. Dato, questo, sottolineato dallo stesso neo sindaco capaccese secondo cui il Partito Democratico non ha perso, ha perso il circolo provinciale.
Nel curriculum di Landolfi le scelte discutibili sono tante, basti pensare a quanto accaduto nell’ultima tornata elettorale di Vallo della Lucania dove il circolo Pd è arrivato spaccatissimo alle urne o a Sapri dove i dem erano divisi tra Del Medico e Gentile, entrambi in quota Pd.
Landolfi, però, fa una sua analisi personale e, contrariamente a quanto sostengono molti, non esita a definire in un’intervista a Il Mattino “largamente positivo” il bilancio di queste amministrative considerato che “il Pd che ha vinto quasi ovunque nei 33 comuni al voto o con propri candidati, o con candidati di coalizione o con forze civiche riconducibili a noi”.
Poi, entrando nel merito della questione capaccese, Landolfi evidenzia come “la vittoria di Palumbo è netta ed inequivocabile, mi dispiace per Voza, ma da uscente credo che abbia pesato il giudizio sulla sua precedente esperienza amministrativa. Abbiamo perso, ma siamo il primo partito a Capaccio, la lista Pd è stata la più votata e siamo presenti in consiglio con due consiglieri. Una novità rispetto al passato che segna e marca una presenza. Elementi che ci consentono di non avvilirci più di tanto e di confermare le valutazioni di qualche mese fa. Bisogna saper perdere”.
Poi un auspicio: “ci auguriamo che il sindaco, dopo una campagna dai toni aspri e duri, sappia unire. Noi resteremo al nostro posto”.