Attività commerciali nei pressi della cascata Capelli di Venere: scontro maggioranza – opposizione

Polemiche su un'ordinanza che vieta ogni forma di commercio in zona

Di Luisa Monaco

Polemiche su un’ordinanza che vieta ogni forma di commercio in zona

CASALETTO SPARTANO. Il comune del basso Cilento vanta una delle aree naturalistiche più belle del Meridione. E’ quella di località “Il Capello” che prende il nome dalla cascata “Capelli di Venere”, la cui denominazione deriva dalla rigogliosa crescita della pianta Capelvenere. Qui, oltre al suggestivo complesso di sorgenti e corsi d’acqua si trova anche un mulino ben conservato e un vecchio rudere denominato “Sorgitore”, che consente la deviazione delle acque provenienti dalla sorgente che ha origine presso la località Melette, in modo che una parte delle acque alimentino il mulino e la restante parte vadano a finire nel fiume.

Proprio sull’area del Capello si stanno scontrando nelle ultime settimane maggioranza e opposizione. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, infatti, la minoranza ha chiesto di discutere di un’ordinanza del maggio scorso in cui il sindaco, Giacomo Scannelli, prevedeva il divieto di forme di commercio nei pressi dell’area.

Una decisione, secondo l’opposizione, non giustificata poiché essendo la località Il Capello un’importante meta turistica, essa avrebbe potuto favorire anche l’economia locale. “Il nostro paese possiede un’attrazione che, pur non essendo sufficientemente valorizzata, accoglie circa 15.000 visitatori in una sola stagione, con un incasso da parte del Comune che è arrivato a circa 40.000 € nel 2016. Certamente meglio di quanto dichiarato nel 2015, soltanto 300 €, ma si potrebbe fare molto di più favorendo l’attivazione dell’economia privata”, avevano sottolineato dal gruppo Idee, Progetto e Sviluppo.

La replica del comune non è tardata ad arrivare. “L’Ordinanza – fa sapere il primo cittadino Giacomo Scannelli – non vieta alcuna forma di commercio ai paesani ma a chiunque”. La motivazione è presto detta: “Nell’area Oasi Capelli di Venere, l’intera maggioranza l’ha detto e ribadito continuamente e lo ribadisce, per i riconoscimenti ottenuti, per le condizioni dettate dal GEOPARCO, per preservare l’area, per favorirvi il turismo naturale e non commerciale, per permettere che le attività all’interno dei centri abitati ne abbiano beneficio, per le sensazioni positive raccolte dai visitatori che si congratulano per aver vietato queste forme insane di commercio, perché l’area non è un bagno-asciuga che abbisogna della sola organizzazione dei parcheggi proprio perché il mare è lì, non si può e non sarà mai ammesso la nascita di una fiera-mercato”.

Il primo cittadino, poi, rivendica il lavoro fatto per promuovere l’area di località Capello e che ha determinato un incasso, nell’estate del 2016, di circa 40mila euro. Sul commercio, poi, Scannelli precisa: “A tutte le comitive che vengono a farci visita, e di bus turistici ne arrivano, chiediamo di “fare una puntatina in paese”. Ciò avviene continuamente con grande soddisfazione degli operatori commerciali”.

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