Situazioni di degrado, abbandono e incuria
Prendersi cura del proprio territorio è un atto d’amore prima che un dovere civico di ogni cittadino. Tuttavia, il senso civico non è uguale in tutti e siamo tristemente abituati al degrado lasciato da molte persone sulle spiagge italiane. Quando però l’incuria e l’abbandono sono espressione di un’amministrazione assente, il rischio è di avere una cittadinanza istruita alla medesima indifferenza verso i propri luoghi.
Oggi il CODACONS Campania ha diffidato – attraverso l’Avv. D’Angelo – il Comune di Castellabate a dare una radicale svolta all’attuale, “inaccettabile stato in cui versano le spiagge libere del territorio, in particolar modo quelle della frazione San Marco di Castellabate, la spiaggia del Pozzillo, quella del porto e quella c.d. della grotta. Si tratta di una situazione di sporcizia intollerabile per una società che vuol dirsi civile”, si legge in una nota.
Il litorale, infatti, “è completamente inquinato non solo da gli scarti urbani, quali mozziconi di sigarette, fazzoletti e cartacce, plastiche di ogni tipo ma addirittura da assi inchiodate di legno, di cui è inutile cercare la provenienza. Il livello di inquinamento raggiunto da questi incantevoli luoghi e il conseguente pericolo per la vita umana e animale sono di un’evidenza disarmante.
Sul posto non vi è alcuna avvertenza di situazioni di possibile pericolo e, ancora oggi, le aree indicate mancano di ogni necessario servizio di pulizia, vigilanza e sicurezza, nonostante la stagione estiva.
Una tale indecorosa situazione è lesiva del decoro della cittadinanza ed è motivo di ancor più profonda amarezza se consideriamo che tali paesaggi sono stati insigniti anche quest’anno del riconoscimento della BANDIERA BLU da parte del FEE – ITALIA. La noncuranza dell’amministrazione costituisce un inadempimento grave ed assolutamente ingiustificato del comune, con grave danno per la collettività e l’ambiente in generale”.
Dunque a tutela della collettività e dell’ambiente, il CODACONS, per mezzo dell’avvocato Raffaella D’Angelo ha spiccato formale diffida al Comune di Castellabate in persona del Sindaco, dichiarandosi pronto ad adire l’autorità giudiziaria se entro 30 giorni da oggi, la sua istanza non dovesse avere riscontro. La comunicazione è stata inoltrata oltre che agli uffici responsabili del Comune (ufficio Ambiente Patrimonio e Demanio e ufficio locale marittimo di Santa Maria di Castellabate), anche al presidente del Parco Nazionale Cilento Vallo di Diano e Alburni.