Agropoli: trionfa Coppola. Abate e Caccamo raccolgono le briciole

Agropoli: trionfa Coppola. Abate e Caccamo raccolgono le briciole

Di Ernesto Rocco

Per gli avversari del vicesindaco uscente ”una sCoppola”

AGROPOLI. Adamo Coppola è il nuovo sindaco di Agropoli. È lui a succedere a Franco Alfieri dopo un decennio esatto di amministrazione. Gli elettori agropolesi non hanno scelto il cambiamento invocato dalle coalizioni Agropoli Bene Comune e Movimento Cinque Stelle. Hanno invece puntato sulla stabilità e sulla continuità amministrativa votando per il vicesindaco uscente. «Siamo felici del lavoro che abbiamo svolto – ha commentato a caldo il neo eletto sindaco – la continuità è stata la nostra arma vincente per il passato e oggi abbiamo dimostrato che sarà la nostra chiave anche per il futuro. Continueremo sulla scia del nostro sindaco uscente, Franco Alfieri, per assicurare ad Agropoli sempre e soltanto il meglio». Coppola non riesce a raggiungere il 90% delle preferenze conquistate da Alfieri nel 2012, ma ottiene comunque una buona maggioranza con  il 74% dei voti. Tra i candidati consiglieri più votati gli uscenti Eugenio Benevento, Massimo La Porta, Franco Di Biasi, Emidio Cianciola, Gerardo Santosuosso, Fracesco Crispino; tra le donne, invece, Elvira Serra, Vanna D’Arienzo, Rosa Lampasona e Monica Pizza. Le votazioni e lo spoglio si sono svolti senza intoppi; non sono mancate contestazioni delle schede ma il clima è stato comunque meno teso rispetto a quello della campagna elettorale. Dopo un inizio in sordina, infatti, negli ultimi giorni i toni erano diventati particolarmente accesi. A ben tre candidati erano state consegnate lettere anonime contenenti insulti e denunce di presunte malefatte compiute nel corso degli anni, non solo nel settore amministrativo ma anche nella sfera privata. Assoluto protagonista, inoltre, era risultato proprio il sindaco uscente Franco Alfieri, il cui operato era stato oggetto di continui attacchi dai palchi da parte dei gruppi avversari. Questi ultimi avevano provato a costruire il proprio consenso più che sui programmi, sulla critica al lavoro svolto dall’amministrazione uscente e soprattutto sul modus operandi definito «arrogante, irrispettoso delle minoranze e clientelare».

Agostino Abate e Consolato Caccamo, pur essendo stati candidati proprio al fianco di Alfieri cinque anni fa, si erano fatti portavoce di un cambiamento che però la città non ha voluto, preferendo la stabilità portata da Alfieri dopo trent’anni in cui si erano alternati una quindicina di sindaci. Lo stesso Adamo Coppola ha sempre sottolineato di essere la continuità rispetto al passato e non ha esitato ad ammetterlo nel corso del suo ultimo comizio: «Se deciderete di votarmi – aveva detto agli elettori – sappiate che ogni volta che avrò un problema o avrò bisogno di un consiglio chiamerò Franco Alfieri». Il nuovo sindaco, inoltre, ha fatto la scelta vincente di basare la sua campagna elettorale sulla concretezza (parola d’ordine del sindaco uscente) presentando agli elettori alcuni progetti ai quali si era già cominciato a pensare nell’ultimo decennio: una nuova viabilità per l’area della stazione, la riqualificazione del litorale cittadino, lo sviluppo del centro storico, un progetto faraonico per il porto, un’area verde con strutture ricettive a Trentova, affinché divenga uno dei parchi verdi più importanti del Meridione. Tutto, poi, dovrà essere accompagnato da maggiori investimenti nel settore dei servizi, del turismo e sui giovani. Coppola, in attesa del risultato ufficiale che permetterà di capire da chi sarà composto il consiglio comunale, si è detto pronto già da oggi a mettersi a lavoro. Dovrà però prima risolvere qualche rebus: innanzitutto la composizione della squadra di governo. Le quote rosa (almeno due donne saranno in giunta), impediranno che gli assessori uscenti possano essere riconfermati pur rientrando tutti in consiglio comunale. Intanto, mentre l’entourage di Coppola all’1.30, a poco più di un’ora dall’apertura dei seggi, già festeggiava con i fuochi d’artificio, Abate (al 14%) e Caccamo (all’11%) si trinceravano dietro il silenzio. Soprattutto per il 5 Stelle, che in campagna elettorale aveva scomodato deputati, senatori e consiglieri regionali l’esito del voto è stato particolarmente deludente.

Condividi questo articolo
Exit mobile version