Da Milano al Cilento in moto, per ricordare chi amava questa terra

Ecco l'iniziativa dedicata ad un loro consocio da parte di un gruppo di motociclisti

Di Comunicato Stampa

Ecco l’iniziativa dedicata ad un loro consocio da parte di un gruppo di motociclisti

Da Milano a Torchiara, nel cuore del Cilento, per ricordare il consocio Mario de Braud, che tanto aveva amato questo piccolo borgo a sud della provincia di Salerno da divenirne un testimonial d’eccellenza nel capoluogo milanese.
Sono i quaranta del Circolo dell’Unione di Milano, rappresentanti delle famiglie storiche lombarde, che nel weekend hanno raggiunto Torchiara in motocicletta, dopo la discesa al sud di cinque anni fa a bordo di auto storiche.

I centauri, di ritorno dalla Basilicata, si sono così fermati a Torchiara, ospiti di Angela Riccio de Braud nella sua residenza Borgo Riccio, riconosciuta recentemente Dimora storica italiana.
A riceverli oltre alla proprietaria e al suo attuale compagno Alberto Zobbi, la nobildonna la principessa Marina Colonna, presidente regionale dell’ Associazione delle Dimore Storiche Italiane e vicepresidente nazionale dell’Associazione.

Dopo aver ascoltato la santa messa nella storica chiesa cinquecentesca di San Bernardino, si è formato un corteo di motociclette che ha attraversato i tre centri storici del paese Torchiara di Sotto, Copersito e Torchiara di Sopra fino a giungere a Borgo Riccio. A seguire una colazione all’aperto con i sapori tipici del Cilento e i vini dei principali viticoltori della zona, prima di inforcare le loro due ruote alla volta dell’aeroporto di Napoli, promettendo però di ritornare.

Il Circolo dell’Unione nacque a Milano nel 1841 per iniziativa di un gruppo di giovani che tra il 19331 e il 1933 si erano rifugiati a Parigi e Londra in quanto dissidenti del regime Austriaco.Rientrati in Italia fondarono con il Principe Luigi Barbiano di Belgiojoso d’Este e Giovanni Resta, l’Unione con l’intento di far fiorire anche a Milano un circolo che si conformasse a quelli europei che tanta importanza avevano assunto nella vita sociale di quei Paesi. Da 102 soci ne divennero subito 170 per arrivare oggi a 644, tutti nomi delle grandi famiglie che richiamano le glorie della storia italiana.

Condividi questo articolo
Exit mobile version