Concorso di idee rivolto agli studenti
Sabato 27 maggio, alle ore 19, presso la terrazza Simon Bolivar, sul porto turistico di Marina di Camerota, la fondazione ‘Mare nostrum’ e l’associazione ‘Tuttinsieme’ s’incontreranno per il premio Pasquale Sellitti.
Il tema del premio è molto particolare: «Il Leone di Caprera: il viaggio, l’avventura, la storia». La Fondazione Mare Nostrum per l’occasione ha invitato i gruppi di allieve e allievi delle scuole di ogni ordine e grado e delle Università campane pubbliche e private a proporre un’idea per la creazione a Camerota di un Museo che ricordi l’impresa dei tre eroici marinai della goletta. Ai primi tre migliori lavori di gruppo di ogni sezione (Scuola primaria, Scuola secondaria di I grado, Scuola secondaria di II grado), con le caratteristiche e secondo le modalità indicate negli articoli presenti nel bando, saranno assegnati i premi: 1° classificato € 700; 2° classificato € 300; 3° classificato € 200. Al miglior lavoro di gruppo prodotto dalle allieve e allievi universitari, con le caratteristiche e secondo le modalità indicate negli articoli a seguire, sarà assegnato un premio di mille euro.
In occasione della serata verranno presentati i lavori che hanno partecipato al concorso e le idee progettuali del museo ‘Leon de Caprera’ a cura dell’istituto ‘Primo Levi’ di Eboli e dell’Università di Napoli. All’incontro prenderanno parte Mario Salvatore Scarpitta, presidente dell’associazione Tuttinsieme, Orlando Troccoli, pronipote del navigatore Pietro Troccoli, Carmelo Conte, presidente onorario della fondazione Mare Nostrum. Gli interventi saranno invece curati da Annamaria Giarletta, fondazione Mare Nostrum, da Giuseppe D’Angelo dell’Università di Salerno, da Luigi Maffei dell’Università della Campania e da Federico Conte della fondazione Mare Nostrum. Della famiglia Sellitti saranno presenti la moglie e la figlia.
Il Leone di Caprera è una goletta di 9 metri di lunghezza, di tre tonnellate di stazza, armata di due alberi, costruita nel 1879 dal maestro d’ascia Luigi Briasco di Montevideo. Fu così chiamata in onore di Giuseppe Garibaldi, l’esule di Caprera. A renderla famosa è stata proprio l’impresa navigatoria da lui sognata di compiere, con tre uomini di equipaggio, la traversata atlantica dall’Uruguay all’Italia nel 1880, un vero primato della marineria, per una imbarcazione di quelle dimensioni. La traversata, iniziata da Montevideo il 3 ottobre 1880, raggiunse prima Las Palmas il 9 gennaio 1881, poi Gibilterra il 23 gennaio per concludersi a Livorno il 9 giugno 1881.
La goletta fu costruita tra numerose difficoltà, con finanziamenti di immigrati italiani in Uruguay ed Argentina per iniziativa di Vincenzo Fondacaro, originario di Bagnara Calabra (RC), di Orlando Grassoni, di Ancona, e di Pietro Troccoli di Marina di Camerota. La goletta era conservata in località Lentiscelle a Marina di Camerota, all’interno di una grotta. La barca, esposta in parte agli agenti atmosferici, è stata trasferita a Milano, al Museo della Scienza e della Tecnica. Ma per i cittadini di Camerota, quel «simobolo» deve tornare nel Cilento.
A seguito di convegno organizzato proprio a Marina di Camerota il 5 novembre dall’associazione ‘Tuttinsieme’, il direttivo ha fortemente sollecitato la fondazione ‘Mare nostrum’ a non disperdere l’incoraggiante risultato ottenuto nel corso dell’incontro.