Accuse all’amministrazione. Il sindaco: non siamo razzisti
PERDIFUMO. Scoppia la polemica nel centro cilentano per l’imminente arrivo di un gruppo di richiedenti asilo. Un privato, titolare di una struttura nel centro di Perdifumo, ha infatti chiesto di poter ospitare dei profughi, ottenendo l’assenso della Prefettura. Una decisione, questa, che non è piaciuta ai cittadini ed a gran parte dei rappresentanti politici del territorio preoccupati soprattutto dell’arrivo di extracomunitari proprio nel centro del paese, situazione che rischierebbe di turbare la pace e l’armonia del comune che ad oggi conta poco meno di 1800 anime. Per questo il sindaco Vincenzo Paolillo ha deciso di convocare per il pomeriggio un consiglio comunale straordinario, richiestissimo anche dalla minoranza, per affrontare la questione.
Tra i residenti del piccolo comune, intanto, è già partita una raccolta firme per dire con fermezza «No» all’arrivo dei profughi. Il caso sta facendo molto discutere e non mancano accuse all’amministrazione in carica. «Ancora una volta il paese è costretto a subire delle decisioni prese da altri a causa di un’incapacità amministrativa sconcertante» dice Nazario Matarazzo, consigliere comunale di minoranza. La sua posizione, però, non è di netta contrarietà all’arrivo dei migranti. «Perdifumo è un paese ospitale che non ha paura di ospitare chi fugge da guerra e povertà, ma ciò deve avvenire con criterio e in maniera razionale, ma soprattutto deve essere il pubblico a gestire il sistema di accoglienza, non un privato». Il consigliere, quindi, nel prossimo consiglio comunale chiederà l’adesione dell’ente allo Sprar affinché vi sia un arrivo controllato di profughi e sia il comune a gestirli. Eppure finora l’ipotesi di aderire al sistema di accoglienza frutto dell’accordo tra Ministero dell’Interno ed Anci non è stato preso in considerazione da Palazzo di città. «Quando il Piano di Zona ha deciso di aderire allo Sprar coinvolgendo tutti i comuni che ne fanno parte – ha proseguito Matarazzo – Perdifumo prima ha espresso voto contrario, poi è risultato assente alle votazioni».
Il sindaco Vincenzo Paolillo, però, respinge le accuse al mittente. «Abbiamo di tempo fino al 30 settembre per poter aderire allo Sprar – spiega il primo cittadino – purtroppo questa situazione è capitata all’improvviso, io stesso sono stato informato dell’accordo tra privato e Prefettura soltanto la scorsa settimana». Sulla posizione del comune nella vicenda Paolillo è chiaro: «Abbiamo organizzato nei giorni scorsi un’assemblea con i cittadini i quali hanno detto no all’arrivo dei migranti e sarà questa la linea che porteremo avanti». Il primo cittadino, però, esclude che la volontà del comune derivi da questioni razziali: «La verità è un’altra – dice – purtroppo siamo una comunità di 200 abitanti, per l’80% anziani ai quali è difficile far capire la situazione, inoltre sarebbe difficoltoso integrare gli immigrati considerato che non vi è neanche lavoro, c’è un unico bar e non ci sono pullman». Troppo poco, quindi, per poter accogliere dieci o venti richiedenti asilo.
Il primo cittadino auspica un confronto proficuo e sereno in consiglio comunale affinché si arrivi ad una soluzione condivisa. I cittadini dal canto loro continuano a sottolineare con fermezza il loro «No» all’arrivo di immigrati.