Occorre dare un segnale forte in favore della trasparenza e della legalità
AGROPOLI. Continua la campagna di Azione Civile per l’attuazione della Costituzione, contro la corruzione e il clientelismo. In pochi giorni, su Change.org, sono state raccolte oltre 50mila firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare che estende la normativa antimafia, in materia di sequestro e confisca dei beni, anche ai politici corrotti.
La proposta, che prevede un autonomo procedimento di prevenzione patrimoniale che prescinde pure dall’eventuale prescrizione del reato, è stata elaborata da Antonio Ingroia ed è stata sottoscritta, fra gli altri, anche da Michele Emiliano, Luigi De Magistris, Salvatore Borsellino, Sergio Cofferati e Sandro Ruotolo.
L’iniziativa ha destato preoccupazione in molti ambienti politici vicini al Governo, che pullulano di amministratori locali già imputati per corruzione e che preferiscono una normativa più blanda, come quella attuale.
«In coerenza con ciò ed in vista delle prossime elezioni amministrative – precisa Carmine G. Parisi, componente del Comitato operativo nazionale del movimento – Azione Civile sosterrà solo candidature in linea con il percorso finora svolto. Pertanto conferma il proprio sostegno alla coalizione civica Agropoli Bene Come, composta da personalità che già si sono impegnate nel Comitato per il NO al referendum costituzionale e che hanno individuato nell’odierno consigliere di opposizione Agostino Abate il proprio candidato a sindaco».
«A seguito delle note vicende che hanno coinvolto il primo cittadino e dopo l’ignobile battuta sul clientelismo e le fritture di pesce pronunciata dal governatore De Luca, Agropoli è diventata un luogo simbolo – afferma Antonio Ingroia, presidente di Azione Civile – ed è proprio dalle terre dove viene sfidato il diritto dei cittadini al compimento di una democrazia matura che occorre dare un segnale forte in favore della trasparenza e della legalità. Per questo il nostro movimento ha deciso di sostenere la candidatura di Agostino Abate».