Altavilla Silentina, sabato la presentazione della ristampa del libro “Collina degli Ulivi”

Il testo è una guida storica, turistica, artistica e archeologica del comune

Di Katiuscia Stio

Il testo è una guida storica, turistica, artistica e archeologica del comune

ALTAVILLA SILENTINA. Sabato 20 alle ore 19 si terrà la presentazione della ristampa del libro “Collina degli Ulivi”, guida storica, turistica, artistica e archeologia di Altavilla Silentina. L’appuntamento è ad Altavilla Silentina, presso la prestigiosa sede della “Tenuta Ferrara d’Hauteville” (albergo – centro medico – benessere). A condurre la serata sarà la professoressa Paola Gallo, introduce Oreste Mottola, curatore della pubblicazione.

«Il libro – guida “La collina degli Ulivi” fu una scommessa vinta.- scriveva Mottola- Per poco più di un anno una ventina di ragionieri, maestre, periti industriali e quattro laureati (scienze politiche, giurisprudenza, pedagogia e veterinaria) si sono cimentati con la storia, l’arte e l’economia di Altavilla Silentina. (…) Il risultato finale fu abbastanza apprezzato, poiché fresco ed originale. I redattori, selezionati inizialmente burocraticamente dal collocamento del tempo, furono organizzati e coordinati da me, e in un anno raccontano il loro paese in tutte le sue sfaccettature. “Lasciamo una traccia duratura del nostro lavoro” era il mio discorso a quei tempi. Quel finanziamento avremmo potuto placidamente consumarlo in maniera più tranquilla. Come si usava. Invece ci sobbarcammo un compito oggettivamente superiore alle nostre forze. Con litigi e incomprensioni. Riparlarne ancora oggi, dopo oltre un quarto di secolo, è un’altra soddisfazione. Una scommessa vinta, si diceva, intanto perché il libro uscì, e questo nemmeno era scontato. Lo si pubblicò perché io, e qui lo confesso, misi in scena una sorta di scambio politico con la parte del Pds, evoluzione fresca fresca dell’allora Partito comunista che faceva capo a Andrea De Simone, allora potente presidente dell’amministrazione provinciale. La maggioranza della sezione era con De Luca e io aprii una breccia a favore del suo nemico. Non c’era altro modo per trovare i fondi per pubblicare il libro e questo peccato originale da allora mi perseguita e nella storia della sinistra altavillese qualcuno mi colloca tra gli opportunisti. L’ho fatto in positivo, bisogna darmene atto. A giudicare con gli occhi dell’oggi, nel vedere gli esiti successivi, nel numero degli altavillesi che disquisiscono di chiese, del castello, dell’archeologia, dell’aneddotica paesana più varia. E poi l’aver riannodato alle vicende paesane gli Ermanno Guerra, Renato Aymone , Gugliemo Di Agresti e Paolo Tesauro Olivieri ai quali feci raccontare – per la prima volta – il loro rapporto con il paese. (…) Quel che dopo ne seguì, e cioè associazioni e giornali, tra le quali mi piace ricordare la prima “Altavilla Viva” e la rinata Pro Loco, aprì un varco in un paese dove la storia e la cultura erano ancora una prerogativa riservata a pochi eletti che potevano permettersela per via certo di passione e studi ma anche di della frequentazione di una piazza dove si trovavano facilmente i Giuseppe Galardi che amavano trasmettere ai più giovani non solo “notizie” ma anche quell’orgoglio paesano che allora era merce rara. L’epilogo attuale, molto felice, è l’associazione “Eco del mito”, dove convivono felicemente i miti della nostra tradizione classica, i racconti della nostra tradizione e forme moderne finanche di avanguardia. Nel punto di svolta di questo cammino noi c’eravamo. L’elenco delle persone è pubblicato nel volume e a questi io devo aggiungere Gerardo Fasano, Rosario Lucia, Luigi Cembalo, Otello Mordente e Riccardo Iuliano. Gli stessi che poco dopo il terremoto del 1980 immaginarono la trasformazione del boschetto della Foresta in parco pubblico e – con quattro soldi – lo realizzarono con l’aiuto di tanti volontari. Anche così si contribuisce al percorso di “un paese del fare” che scrive le sue pagine più alte quando riannoda la cultura e la storia alle complessive vicende comunitarie. Venticinque anni fa, da giovanissimi, molti di noi diedero un contributo che regge bene al tempo che corre e cambia persone e cose».

Uno degli obiettivi dell’evento di sabato è sollecitare l’apertura della Biblioteca comunale e del Museo Antiquarium delle risorse archeologiche di cui il territorio di Altavilla Silentina dispone.

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