INTERVISTA | Luca Malandrino, difensore della Vigor Castellabate

La formazione cilentana, militante nel campionato di Promozione, si è salvata grazie ai play out

Di Christian Vitale

La formazione cilentana, militante nel campionato di Promozione, si è salvata grazie ai play out

La Vigor Castellabate, società inserita nel girone D del campionato di promozione campano, é riuscita a centrare l’obbiettivo della salvezza. La compagine bianco blu, dopo un avvio complicato, ha trovato il giusto assetto e ha chiuso la stagione con 31 punti. La permanenza nel torneo é arrivata però tramite i play-out. Abbiamo intervistato Luca Malandrino, vice capitano e difensore della Vigor.

Le aspettative a inizio torneo della società quali erano?
Problemi societari non hanno permesso una programmazione tempestiva, ma con l’arrivo di mr. Cianfrone le aspettative erano quelle di una salvezza tranquilla.

La vostra stagione é iniziata con un calendario tutto in salita: avete affrontato subito, nelle prime quattro giornate, tre delle squadre più attrezzate. Quanto ha inciso sulla vostra partenza a singhiozzo?
Il calendario ha inciso molto, le difficolta’ iniziali non hanno permesso di far prendere fiducia e entusiasmo al gruppo. Tuttavia al di la’ del calendario, anche il ritardo nella preparazione estiva e’ stato determinante.

Sette punti raccolti nelle prime dodici giornate. Credevate nella salvezza anche dopo un primo scorcio di stagione difficile?
Dopo il tracollo ad Amalfi, il morale era sotto terra, ma nonostante i 7 punti in 12 giornate ero convinto che con qualche innesto potevamo risollevarci.

Dopo quel momento vi siete ripresi. Ventiquattro punti in sedici partite. Avete sfiorato la salvezza diretta. Cosa é cambiato?
Sebbene mr. Cianfrone e il vice Valente avessero dato il 120% alla Vigor, la scelta di Mr.Graziani, affiancato da un ottimo staff, ha dato una scossa importante all’ambiente e al morale della squadra. Fondamentali sono stati anche gli arrivi di Russomanno e Rizzo, che hanno dato qualità e esperienza alla rosa.

Avete disputato i play-out di fine stagione. Come ci siete arrivati? Avevate paura di veder vanificati i vostri sforzi?
Dopo una serie di successi importanti, abbiamo attraversato un periodo sfortunato tra infortuni, squalifiche o partite come quella con l’Angri, persa al 94′ per una dubbia decisione della terna arbitrale. Ci siamo trovati in piena zona play-out, si sa che tante volte in questi casi il calendario può fare la differenza. Magari sfidare squadre senza pretese o obiettivi, nelle ultime 2/3 partite, può essere conveniente, come e’ stato per Temeraria e Poggiomarino, dirette avversarie.
La tensione negli spareggi c’è sempre, perche’ pur avendo il vantaggio del fattore campo e il doppio risultato, l’episodio sfortunato o l’approccio sbagliato possono compromettere un’intera annata.

Cosa ti rimarrà di questo torneo? Quale é stato il momento più bello e quello più brutto della stagione?
Personalmente, e’ stata una stagione emozionante. Partita in sordina per arrivare a gare come quelle contro Scafatese e Sanseverinese, vinte 3-1 e 2-1 in casa, dimostrando che con la mentalità giusta non avevamo nulla da invidiare alle squadre di vertice. Il momento piu’ brutto invece, l’infortunio al ginocchio contro l’Alfaterna Pagani, che mi ha messo ko per le ultime 6 giornate.

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