Il ricordo di Antonino Granata
Oggi ci accingiamo a vivere i settanta anni dall’arrivo di Monsignor Domenico Savarese nella Diocesi di Vallo della Lucania, sua sposa e sorella nella fede.
Pio XII ben intuì valorizzando l’emergente figura di Monsignor Savarese tanto da elevarlo all’Episcopato assegnandogli come sede la prestigiosa e vetusta Diocesi di Vallo della Lucania.
Quindi, da missionario, lasciò la sua diletta Qualiano ed il suo ufficio di Rettore del Seminario di Aversa per calcare e diffondere messaggio evangelico alla pozione di popolo a lui affidata.
Il 14 Maggio 1947, fu accolto dal festoso e giulivo suono degli arcani bronzi che risonavano per tutta la vallata di Paestum, sfilando sotto il baldacchino ed osannato da fedeli ed autorità locali, ci descrive questo storico evento Monsignor Rocco De Leo, allora Rettore del Seminario di Vallo della Lucania e successivamente suo particolare segretario:“Monsignor Savarese ci apparve subito, nella serena esultanza di voci e di cuori, il Pastore energico e volitivo, che alla parola ardente, incisiva, vibrante di apostolico zelo avrebbe unita l’azione instancabile, tenace, straordinariamente efficace”.
Questo breve stralcio, chiaro e nitido, ci danno l’idea di quale atteggiamento ebbe Monsignor Savarese fin dal suo arrivo in Diocesi.
Da giovane seminarista già troviamo in suo nome tra gli elenchi degli appartenenti al Circolo Missionario Diocesano fondato dal Beato Padre Paolo Manna nel 1921, quindi la sensibilità verso la realtà missionaria caratterizzò la sua vita.
Questo e non solo fu Monsignor Domenico Savarese, laborioso e solerte operaio nella vigna del Signore.