Basile incalza sull’ospedale: “Questo non è un pronto soccorso”

"Pericoloso definirlo così"

Di Fiorenza Di Palma

“Pericoloso definirlo così”

AGROPOLI. A 24 ore dal taglio del nastro per il pronto soccorso dell’ospedale civile di Agropoli, le polemiche non si arrestano. Se qualcuno evidenzia l’importanza di aver fatto un passo in avanti rispetto al passato per quel che concerne l’assistenza sanitaria, altri criticano apertamente l’attuale conformazione del presidio ospedaliero, che resta comunque fuori dalla rete dell’emergenza-urgenza.

Sul caso è intervenuto anche Giovanni Basile, a capo del comitato civico che per anni si battuto contro la chiusura del nosocomio agropolese.

“Non bisogna prendersi in giro ed è necessario dire le cose come stanno – dice Basile – quella di Agropoli sarà una struttura dove le ambulanze non arriveranno. Se abbiamo un problema e si chiama il 118, quest’ultimo non ci porterà ad Agropoli. Pertanto servirà solo per quelle persone che di loro spontanea volontà ci si dirigeranno”.

“Come facciamo a chiamare questa struttura ospedale o pronto soccorso? – si domanda Basile – Potranno essere trattate soltanto poche patologie. E’ si qualcosa in più rispetto la passato ma temo che diffondendo la notizia che quello sia un pronto soccorso chi ha necessità possa portare lì un politraumatizzato o un paziente grave e i medici della struttura non potranno far altro che chiamare un’ambulanza e portarlo via”.

“Qualcosa in più rispetto al passato c’è, ma non c’è una risposta seria all’emergenza. E’ stato messo un piccolo mattoncino ma quello non è un pronto soccorso”, conclude Basile.

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