“Struttura di prima accoglienza per la stabilizzazione del paziente e trasferimento in altro ospedale”
Questa mattina i consiglieri comunali Agostino Abate, Emilio Malandrino e Vito Rizzo, supportati dai medici Florigi De Feo e Gerardina De Feo, hanno effettuato una visita istituzionale presso il presidio sanitario di Agropoli per conoscere la situazione di fatto e la reale portata della riapertura del Pronto Soccorso preannunciata nei giorni scorsi dal Direttore Generale Dr. Giordano. Dall’incontro con il Direttore Sanitario Francesco Lombardo e dalla visita ai locali della struttura è stato chiarita la reale portata della riapertura del Pronto Soccorso.
Al termine dell’incontro i consiglieri hanno diramato la seguente dichiarazione congiunta:
“Precisato che noi per primi, come tutti i cittadini agropolesi e dell’intero comprensorio, non possiamo che accogliere con favore questo pur timido segnale di attenzione nei confronti dell’ex ospedale di Agropoli, l’obiettivo è quello di modificare il Piano Sanitario Regionale assegnando al Nosocomio agropolese le caratteristiche operative adeguate per assicurare il diritto alla salute della comunità locale. Quello che aprirà nei prossimi giorni, in linea con le previsioni del Decreto regionale, è una struttura che prevede una prima accoglienza, una eventuale stabilizzazione del paziente e un trasferimento presso un altro Nosocomio. Ci è stato confermato che lo stesso 118 dirotterà direttamente i casi più gravi presso altre strutture idonee, bypassando il P.O. di Agropoli. Il direttore sanitario del presidio ha confermato che i servizi attivati saranno esclusivamente quelli indicati nel Decreto di Atto Aziendale, ribadendo che non esiste sala operatoria, non esiste reparto di terapia intensiva e rianimazione, non esiste reparto di unità di terapia intensiva coronarica-cardiologia ed i servizi di laboratorio e radiologia sono limitati a livelli ambulatoriali. Alla luce di tutto ciò, ovviamente, i pazienti acuti e critici o politraumatizzati non potranno essere trattati. Questo è il dovere che abbiamo per una corretta informazione alla cittadinanza, lontana da tristi strumentalizzazioni elettoralistiche. Va inoltre chiarito che il personale che verrà inquadrato nella struttura è quello già esistente presso la stessa ad esclusione di n.3 unità medica. Pertanto non saranno effettuati trasferimenti, comandi o mobilità per altre figure da presidi limitrofi, così come precisato dal direttore stesso. Resta naturalmente l’auspicio e l’impegno da parte di ciascuno di noi per stimolare in tutte le sedi un potenziamento concreto che possa riportare la struttura ospedaliera ai livelli minimi per garantire realmente il diritto alla salute.”