Quando si parla di formazione e di esordio sul mercato del lavoro, spesso i giovani laureati si trovano ad affrontare un grottesco paradosso: quasi tutte le aziende richiedono che i candidati abbiano anni di esperienza alle spalle, ma come può un giovane accumulare la suddetta esperienza, se nessuno gli concede la possibilità di lavorare per accumularla? Oggi questo paradosso è destinato a trovare una soluzione, un po’ come accade con la famosa “scatola di Schroedinger”: come si fa a capire se il gatto nella scatola è vivo o morto, se la scatola non viene aperta? Semplice: il gatto è vivo e morto allo stesso tempo, così come il giovane, che ha un titolo di studio insieme all’esperienza sul campo. E alcuni dei consigli che vedremo oggi possono aiutare ad entrare in questa “scatola”.
Studiare e lavorare: quale impiego?
Studiare e lavorare insieme? Una questione di scelta: qui, la tipologia di lavoro può infatti fare la differenza. Ed ecco che il part-time rappresenta una soluzione perfetta per gli studenti lavoratori, perché consente di coniugare le due fasi senza conflitti, e di sfruttare tutte le agevolazioni previste per i giovani studenti che affrontano un contratto part-time. Certo, nessuno dice che sia semplice: lavorare e studiare, anche col part-time, richiede spirito di sacrificio e grandi capacità organizzative.
Quali sono i diritti per gli studenti lavoratori?
La legge garantisce agli studenti lavoratori una serie di diritti e agevolazioni pensati per favorire la fase di lavoro-studio. Ad esempio, chi sceglie di lavorare e nel mentre frequentare l’università, può godere di 150 ore di permessi retribuiti da spalmare in 3 anni e da impiegare per una finalità didattica. Inoltre, lo studente può anche fare richiesta preventiva per dei turni che possano facilitargli la fase di studio e di frequenza. Infine, gli studenti lavoratori possono anche richiedere alcuni permessi per assentarsi dal posto di lavoro in occasione degli esami all’università.
Quale università scegliere?
Già detto dei permessi e delle agevolazioni, va poi sottolineato che anche la scelta dell’università può influire sulla programmazione dello studio-lavoro. Ad esempio, atenei online come l’università Unicusano di Salerno permettono allo studente di frequentare tramite il computer e solo quando il lavoro lo consente: le lezioni in formato video possono essere dunque consultate a qualsiasi ora, il che rende questo ateneo particolarmente flessibile e adatto agli studenti lavoratori. E anche perfetto per chi cerca una università ricca di facoltà e in grado di fornire corsi di laurea triennale, magistrale e persino master.
Come studiare e lavorare insieme?
Coniugare studio e lavoro significa diventare padroni del proprio tempo e della qualità con il quale lo si sfrutta. Il che significa programmare attentamente le ore della giornata, suddividendole fra studio e lavoro, e massimizzare le ore di studio adottando una tecnica di lettura e di ripetizione idonea al poco tempo a disposizione. Va poi sottolineata l’importanza delle amicizie fatte all’università: un’occasione molto preziosa per ottenere riassunti, informazioni sulle lezioni in corso e dispense, e dunque per scremare il carico di lavoro che altrimenti sarebbe davvero difficile da affrontare.