Per i cilentani retrocessione nel deserto del “Guariglia”
L’Agropoli saluta la Serie D allo stadio “Raffaele Guariglia”. Le speranze di salvezza dei bianco-azzurri, già ridotte ad un lumicino, si spengono contro il Madrepietra Daunia.
I pugliesi giungono nel Cilento con il chiaro obiettivo di conquistare i tre punti: lo dimostra l’atteggiamento tattico della squadra di mister Potenza che fa la partita; i delfini invece si difendono e difficilmente si vedono in avanti. La gara, dunque, è tutt’altro che divertente e nei primi venti minuti non accade praticamente nulla, con i due portieri che restano inoperosi per quasi mezz’ora.
Al 27′, però, alla prima occasione utile, il Madrepietra passa grazie ad un’azione condotta da Parisi sulla sinistra: il terzino mette il pallone in mezzo, la difesa agropolese non riesce a spazzare e per l’accorrente Bozzi è un gioco da ragazzi siglare l’1 a 0. A questo punto mister Sorianiello decide che è il momento di cambiare: fuori Tiboni, infuriato per la sostituzione, dentro Rekik. I cilentani fanno un timido tentativo di riportarsi in avanti ma senza esito. Il Madrepietra, invece, al 40′ va vicino al raddoppio sugli sviluppi di un corner: la sfera danza pericolosamente sulla linea di porta prima di essere respinta dalla difesa agropolese. Sarà questa l’ultima occasione degna di nota dei primi 45 minuti.
Nella ripresa l’Agropoli parte subito bene: ripartenza dei cilentani al 4′ con Cherillo, palla in mezzo per Capozzoli che da pochi passi manda la sfera oltre la traversa. I bianco-azzurri sembrano più in palla e tengono in mano il pallino del gioco riuscendo a schiacciare nella propria metà campo il Madrepietra Daunia. Il forcing dell’Agropoli si interrompe al 10′ quando Rekik si fa ammonire nell’arco di pochi minuti due volte e viene giustamente espulso. A questo punto accade davvero poco. Al triplice fischio finale l’Agropoli dà l’addio alla Serie D dopo cinque anni. I bianco-azzurri retrocedono come terz’ultima squadra del torneo, senza nemmeno passare per i play out.