Da un recente studio effettuato dal portale Calcoloprestito.org emerge un significativo aumento delle richieste di mutui da parte delle famiglie. Si tratta di un incremento a due cifre che segna, si spera, una ripresa generale dell’economia.
Certo, il mercato immobiliare resta basso e per chi vende anche solo riuscire a farlo al prezzo d’acquisto resta molto difficile. I tassi d’interesse sui mutui sono ancora bassi e per chi compra una congiuntura così favorevole potrebbe non ricapitare così presto.
Tante le famiglie che chiedono, inoltre, di rinegoziare il debito tanto che nel 2016, tra nuovi mutui e surroghe, le richieste sono aumentate del 13%, andando a confermare un trend di crescita iniziato già nel 2015. Anche le istruttorie formali per prestiti registrano un aumento, nello specifico del +7,4%.
Analizzando i dati dal punto di vista territoriale notiamo come in Campania siano maggiori le richieste di prestiti più che di mutui. Seguono Calabria e Puglia. Questo a dimostrazione che nella nostra Regione e più in generale nel Sud Italia, si sconta ancora una situazione di crisi economica che non permette alle famiglie di far quadrare i conti portandole a dover richiedere un prestito: tante volte ci si ritrova ad avere più finanziamenti in corso e pertanto risulta necessario il consolidamento debiti (approfondimento http://www.calcoloprestito.org/guida/consolidamento-debiti ).
Quanto agli importi, nel caso dei mutui il valore medio si attesta intorno ai 123.000 euro, registrando un +0,9%, comunque molto lontano dai 136.000 euro del periodo precedente la crisi. Per i prestiti, invece, l’importo medio è di 8.400 euro, con un +5,3%.
Anche in questo caso la cifra è inferiore ai 9.500 euro del 2008. Secondo l’Executive Director del Crif v’è stato un cambiamento relativo la ripresa dei consumi. Se, ad esempio, l’acquisto di beni durevoli e più costosi, durante la crisi, veniva rimandato a data da destinarsi, assistiamo adesso ad una ripresa del settore. Quanto alle surroghe, invece, v’è un rallentamento. La “rottamazione” del vecchio mutuo sembra non convincere del tutto le famiglie che, dati alla mano, la reputano non troppo conveniente. Quanto al dato delle richieste di mutuo questo è certamente mosso dalla succitata congiuntura favorevole creatasi tra tassi d’interesse ancora bassi e forte calo del mercato immobiliare. Questo porta ad una maggiore concorrenza tra operatori favorendo maggiormente il cliente. Non si può, come credono gli addetti ai lavori, che sperare nella conferma di questa ripresa del mercato.