Intervista al capitano Angelo Giordano
Oggi sul campo di Baronissi, si è disputata la finalissima di Coppa Italia di Seconda Categoria campana. A sfidarsi la Sanmaurese e il Saviano. La compagine del presidente Gennaro Materazzi e allenata da mister Altobello, dopo aver vinto il campionato con diverse giornate d’anticipo, non è riuscita a conquistare la competizione iridata ed è stata costretta ad arrendersi ai rigori alla formazione napoletana (9-8 il risultato finale).
Abbiamo raggiunto, dopo il triplice fischio, Angelo Giordano, capitano della squadra cilentana.
Angelo avete puntato da subito alla Coppa Italia? Quando è diventato un vostro vero obbiettivo?
Dall’inizio visto l’organico a disposizione abbiamo puntato sia al campionato che alla coppa anche per far giocare un po’ tutti gli uomini a disposizione
Come é andata la partita di oggi? Risultato giusto?
C’e’ il rammarico per essere arrivati alla finale senza tre pedine importanti come Di Domenico, Buccino e Marrocco oltre l’aver perso dopo mezz’ora anche Viciconte per infortunio. Alla fine bastava qualche minuto in piu’ e l’avremmo vinta senza la lotteria dei rigori dato che loro non ne avevano piu’
Sentivate molto questo match? Come avete vissuto i giorni precedenti alla finalissima?
Ci siamo preparati al meglio anche se i tanti infortuni hanno costretto il mister a schierare una formazione incerottata nella partita piu’ importante dell’anno
C’è stato mai un momento, nelle gare passate, in cui pensavate di non qualificarvi all’atto conclusivo? Quale è stata la partita più difficile?
Il nostro e’ stato un percorso netto fatto di sole vittorie, la gara piu’ insidiosa e’ stata la trasferta ad Agerola se non altro per il clima ostile con cui siamo stati accolti
É stato più bello vincere il campionato di Seconda o far conoscere, grazie alla Coppa, il vostro nome nel panorama regionale?
La Coppa e’ servita tantissimo a far conoscere la Sanmaurese in ambito regionale e non solo. Inoltre abbiamo dimostrato ai tanti detrattori che la Sanmaurese era capace di vincere anche sui campi infuocati del napoletano e non solo nel tranquillo Cilento