Il prossimo 18 aprile si rinnova l’appuntamento con una tradizione secolare
Torna uno degli eventi più suggestivi del Cilento: la storica festa del Tiro al Prosciutto di Campora. Si tratta di una delle più antiche tradizioni di questo territorio, che ha origine nella seconda metà del 1800, periodo fortemente caratterizzato dal fenomeno del brigantaggio.
La leggenda narra che fu proprio una sfida tra un gruppo di briganti, probabilmente una parte dell’ex banda Tardio, a dare vita alla gara: di ritorno da una delle tante scorribande nei territori limitrofi i briganti raggiunsero il loro rifugio situato negli anfratti e nelle grotte che si affacciano sul fiume Torno dove si accese una discussione su chi di loro fosse il più abile tiratore. Il “capo breante” Cicco (probabilmente Cicco Verrico) indisse una gara di tiro che consisteva nel centrare un grosso prosciutto, già bottino di guerra, posto sull’altra sponda di un dirupo; colui il quale si fosse avvicinato maggiormente all’obbiettivo, oltre ad essere considerato dalla banda il miglior tiratore, avrebbe vinto il prosciutto. Da quel momento in poi, la competizione si ripropose annualmente con le medesime regole, assumendo nel corso degli anni un carattere fortemente rituale.
Gli abitanti di Campora, che hanno sempre contribuito a salvaguardare la tradizione fino a farla divenire una manifestazione storico-culturale ripetuta ogni anno il primo martedì dopo Pasqua (giorno della Festa della Madonna) e il primo sabato dopo il 25 aprile, dedicano due intere giornate all’evento. Quest’anno il primo appuntamento è per il 18 aprile. Alle 15 prenderà il via il corte dei briganti che, dopo aver percorso l’antico sentiero, giungono sul luogo della competizione e, tra urla e spari di incitamento, danno il via alla gara.