Questa mattina l’iniziativa che vede protagonisti gli studenti
ORRIA. Questa mattina, nel Centro Storico di Orria, i ragazzi del Plesso Scolastico, saranno i protagonisti del cortometraggio: “Un viaggio entusiasmante tra presente e passato”.
L’iniziativa, si inserisce nel progetto “School Movie”, promosso dalla società “Marketing & Consulting s.r.l.”, a cui ha aderito il Comune di Orria, e consiste nella realizzazione di un video, ideato dagli alunni delle Scuole Primarie e Secondarie.
I lavori realizzati saranno presentati in occasione del Giffoni Film Festival 2017.
I ragazzi di Orria, gireranno la storia di Felice. Un bambino sempre con la testa nel suo Smartphone che grazie all’orologio “speciale” di suo nonno, viaggerà nel Tempo, ritornando nel passato per vivere il paese di una volta.
In un Tempo dominato dalla cosiddetta “alienazione tecnologica” – bambini ed adulti immersi, totalmente, nei loro smartphone o tablet da non accorgersi di ciò che gli accade attorno – il messaggio racchiuso nel cortometraggio: “Un viaggio entusiasmante tra presente e passato” è da rinvenire nella scoperta, da parte delle giovani generazioni, del vivere sereno della civiltà rurale contadina.
La tecnologia, l’informatica è divenuta parte integrante, e per alcuni aspetti insostituibile, della nostra vita. Ma ha generato anche delle aberrazioni.
Persone sedute allo stesso tavolo che si scambiano pareri attraverso il proprio smartphone o che si ignorano completamente chattando con altri.
Un contesto inquietante e tristissimo, rappresentato da tanti singoli individui, soli, dietro una tastiera.
Un contesto che ha omologato la vita dei ragazzi delle grandi città a quella dei ragazzi che abitano i piccoli paesi.
Da qui, senza demonizzare la tecnologia (oramai, parte imprescindibile delle nostre esistenze), l’idea del lavoro in esame, attraverso un ideale viaggio nel Tempo, si fonda sull’importanza di far rivivere ai ragazzi di oggi, le atmosfere, la manualità, la creatività, i colori, i profumi, i sapori, la fatica e la spensieratezza dei nostri antenati.
Una vita di sacrifici, fatta di duro lavoro nei campi, di costruzione dei propri attrezzi, di produzione e trasformazione dei prodotti agricoli (la coltivazione del grano, la mietitura, la macinatura e la produzione della pasta in casa), ma, nel contempo, di genuinità e semplicità.
Gli utensili, i giochi, gli indumenti, le scarpe, i prodotti alimentari: tutto era frutto del lavoro, della manualità e della creatività degli artigiani.
Attraverso il “viaggio nel passato” di “Felice” – il protagonista della storia – i ragazzi verranno proiettati nelle botteghe degli artigiani e nella vivacità dei vicoli che caratterizzavano il paese cosi com’era quando suo nonno era bambino.
Restando affascinati dall’estro dei “Mastri” e dalla gioia contagiosa dei giochi di strada. Giochi di gruppo, vivi di fantasia ed abilità.
Un “viaggio” con una valenza non solo antropologica, ma, anche, di speranza.
In un quadro occupazionale desolante, la riscoperta degli antichi mestieri, abbandonati in ragione della ricerca di attività più redditizie, può rappresentare una duplice occasione per i giovani: da un lato, quella di trovare un’attività a cui dedicarsi ed un ambito in cui sviluppare la propria professionalità (generando reddito), dall’altro, quella di salvaguardare e preservare figure quasi scomparse.
Una “strategia” che ha tutto il potenziale per invertire la tendenza di “desertificazione”, inarrestabile, che caratterizza la vita dei piccoli borghi.
Del resto, l’importanza della tutela ambientale, unita alla salvaguardia del patrimonio storico-culturale, rappresenta la base essenziale per poter parlare di un turismo qualificato.