Anche ad Agropoli è allarme processionaria. Ecco l’ordinanza del comune

I privati dovranno effettuare controlli ed eventualmente attivare la profilassi contro gli insetti

Di Fiorenza Di Palma

I privati dovranno effettuare controlli ed eventualmente attivare la profilassi contro gli insetti

Dopo Capaccio Paestum anche ad Agropoli arriva l’allarme processionaria. Il sindaco Franco Alfieri ha infatti firmato un’ordinanza nella quale si impone a tutti i proprietari di aree verdi e agli amministratori di condominio che abbiano in gestione aree verdi private sul territorio comunale, di effettuare tutte le opportune verifiche ed ispezioni sugli alberi a dimora nelle loro proprietà, al fine di accertare la presenza dei nidi della Processionaria del Pino. Nel caso se ne riscontrasse la presenza si dovrà immediatamente intervenire con la rimozione e la distruzione e con l’attivazione della profilassi, rivolgendosi preferibilmente a ditte specializzate.

“E’ fatto assoluto divieto – prescrive l’ordinanza – di depositare rami con nidi di processionaria nelle varie frazioni di rifiuti a circuito comunale”. Le spese per gli interventi sono a carico dei proprietari.

La processionaria comincia a svilupparsi con la primavera. Si tratta di lepidotteri molto pericolosi in circolazione dai primi di marzo. In fila, uno dietro l’altro (da qui il nome processionaria) strisciano da un posto dall’altro, mangiando aghi e foglie, in cerca di un luogo nel quale tessere il proprio bozzolo. In maggio, questo lavoro si completa: le larve si interrano anche per 15 cm, per poi diventare crisalidi. La Processionaria secca gli alberi su cui nidifica, in alcuni casi fino a farli morire, facilitando così la formazione di incendi boschivi. I peli urticanti delle larve, se vengono a contatto con la pelle dell’uomo, possono provocare fastidiose dermatiti lunghe da curare. Gli stessi peli, fluttuando nell’aria, se respirati causano bruciore alla gola e difficoltà nel deglutire. I soggetti più a rischio sono i bambini e gli animali domestici soprattutto i cani, che spinti dalla curiosità potrebbero toccarla o ingerirla.

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