Svolta autoritaria nel paese Sudamericano
Momenti di preoccupazione per la comunità degli italiani in Venezuela. Il paese Sudamericano, tra i maggiori produttori di petrolio al mondo, sta pagando in questi giorni un prezzo molto alto a causa della politica del Presidente Nicolas Maduro, succeduto ad Ugo Chávez deceduto dopo una lunga malattia 4 anni fa.
Maduro non sembra avere il carisma e la capacità del suo predecessore ed è principalmente lui il protagonista di un vero e proprio colpo di stato che si è concretizzato nella giornata di giovedì quando il Tribunale Supremo di Giustizia, ovvero l’equivalente della nostra Corte Costituzionale, ha sospeso il Parlamento dalle sue funzioni. Queste sono state trasferite al Presidente Maduro e nel Paese è iniziata di fatto una rivolta che sembra essere il preludio ad una guerra civile.
I beni di prima necessità sono introvabili e l’assistenza sanitaria, vanto del socialismo,, è quasi inesistente.
La sospensione del Parlamento dalle sue funzioni è un fatto di inaudita gravità, organizzato a tavolino per bloccare un organo che conta 127 deputati di opposizione su 167, gli stessi deputati che scesi in piazza sono stati respinti a manganellate dalla guardia nazionale; ma in questo clima di confusione la speranza è riposta nel Procuratore Generale Luisa Ortega Ruiz che ha parlato di un grave atto incostituzionale del Tribunale Supremo che va urgentemente corretto. Intanto la comunità internazionale è compatta nel condannare la politica del Presidente Maduro ma bisogna dire anche che la stessa opposizione ha assunto atteggiamenti irresponsabili, in quanto, essendo gli stessi oppositori i maggiori capitalisti del paese Sudamericano, questi hanno negli ultimi anni contribuito a creare problemi nella distribuzione dei beni di prima necessità.
Il Ministero degli Esteri segue la situazione ed ha trasmesso indicazioni all’ambasciata italiana affinché si adoperi per la tutela dell’incolumità dei nostri concittadini: gli Italiani sono per numero di presenza la terza comunità di immigrati dopo gli spagnoli ed i portoghesi e sono diversi i centri del Cilento che conservano legami con il Venezuela, come Camerota, Padula e Montesano sulla Marcellana.