Campania, M5S: Sviluppo Campania, cassaforte di De Luca senza trasparenza

Polemiche sui fondi Por 2007/2013

Di Comunicato Stampa

Polemiche sui fondi Por 2007/2013

“Centodieci milioni di euro di fondi del programma Por 2007/2013 erogati sotto forma di microcredito alle aziende. Dieci milioni di euro stanziati per la ‘Terra dei Fuochi’ – Misura B1’ per la certificazione Qr-CODe con la prima trance di 2 milioni e 500 mila euro distribuita alle imprese della filiera agroalimentare con un contributo a fondo perduto sotto forma di voucher, del valore di 2.500 euro. Senza contare un’altra valanga di milioni di euro trasferita per mettere in campo le ‘strategie di comunicazione targata Por 2014/2020 ’a supportare le tantissime iniziative ed eventi istituzionali e di promozione della giunta.

Questi sono solo una parte dei fondi che il Movimento 5 Stelle è riuscito a rintracciare e documentare. Benvenuti a Sviluppo Campania, la società delle meraviglie in house della Regione Campania a cui il presidente De Luca oltre ad affidare il cuore pulsante della sua gioiosa macchina comunicativa e di marketing ha delegato un enorme potere gestionale e operativo con zero trasparenza”. La denuncia è della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle Maria Muscarà che già in passato ha sollecitato l’Anac a scandagliare il sito istituzionale della società che pare non rispettare i dettami del decreto 33 sulla amministrazione trasparente. “Sviluppo Campania nei fatti è beneficiaria di enormi risorse da parte della Regione Campania – attacca Muscarà – e relative a moltissimi progetti di cui la società in house stabilisce bandi, criteri, e requisiti e stila la graduatoria degli aventi diritto”. “Un’autonomia piena dove Sviluppo Campania – sottolinea – funge anche da comitato di gestione e controllo della spesa attraverso una sorta di propria certificazione”.

“La Regione Campania a cui sarebbe demandato il controllo del merito – evidenzia la consigliera regionale – acquisisce come certificazione il resoconto della distribuzione delle risorse ai vari soggetti assegnatari e di cui Sviluppo Campania era inizialmente beneficiaria”. “Consultando il sito istituzionale della società – aggiunge – c’è ben poco della trasparenza annunciata, poco praticata o per niente sostanziata”. “La regione Campania certifica ciò che ha comunicato a fine procedura Sviluppo Campania – continua Muscarà – insomma nei fatti la società in house si sostituisce nella sostanza all’autorità di gestione e certificazione della spesa”. “Come Movimento 5 Stelle vorremmo che ad esempio le attività di selezione al fine della formazione delle graduatorie degli aventi diritto al contributo – continua – fossero trasparenti con la fissazione di criteri e requisiti oggettivi e misurabili”. “Sviluppo Campania è il braccio operativo della giunta De Luca – conclude Muscarà – in ragione delle somme ingenti, dei fondi e degli stanziamenti che gestisce ed eroga occorrerebbe una filiera trasparenza a 360 gradi che adesso non c’è”.

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