Forse era il ricovero di un gruppo di briganti?
Il Cilento si conferma terra dalle straordinarie bellezze, alcune ancora sconosciute.
Grazie a tanti volontari e appassionati che vivono sul territorio stanno tornando alla luce pezzi di storia dimenticati. Solo la scorsa settimana a Cicerale, dalla fitta vegetazione, spuntò fuori un acquedotto risalente ad almeno 500 anni fa. Nel week end, invece, una nuova scoperta è arrivata grazie ai ragazzi dell’Info Point Cilento Antico che si occupano della promozione e valorizzazione del territorio.
Durante un’escursione sul Monte Stella, tra Galdo e Amalafede, è spuntato fuori un antico rifugio. Si tratta di una piccola grotta, inaccessibile fino ad un mese fa: l’incendio che si è verificato in zona questa estate e la neve del mese scorso, lo hanno riportato reso visibile, riportandolo alla luce.
La strordinarietà del rinvenimento è dato soprattutto da quello che è stato scoperto al suo interno. Su una delle pareti in roccia, infatti, erano presenti delle firme e una data: settembre 1813.
I nomi riportati sono di Luigi Matonti, Giuseppe Palladino e, per un terzo, è visibile solo il cognome, Schiavo. Vista la data riportata nelle incisioni si è pensato potesse trattarsi di un gruppo di briganti che affollava la macchia delle montagne cilentane in particolare nel periodo precedente e successivo alla proclamazione dell’Unità d’Italia.