Rofrano, gestione dell’acqua pubblica: è polemica

Minoranza chiede un consiglio comunale ad hoc

Di Redazione Infocilento

Minoranza chiede un consiglio comunale ad hoc

ROFRANO. La recente Sentenza pronunciata dal Tribunale Amministrativo di Salerno conferma il trasferimento del servizio idrico integrato comunale a CONSAC spa, secondo la decisione assunta durante la Conferenza dei Servizi tenutasi a Vallo della Lucania, in data 29 dicembre 2015.

Mentre il sindaco Nicola Cammarano è intenzionato ad andare avanti nella battaglia legale il gruppo di minoranza “Unione per Rofrano” insorge, non esitando di attaccare duramente il primo cittadino.

L’opposizione ritiene opportuno far chiarezza sulla vicenda e ne ricostruisce la cronistoria in due punti salienti: “durante la seduta del 12.11.2015, il Sindaco Cammarano portava a conoscenza del Consiglio Comunale la convocazione per la Conferenza dei Servizi del 17.11.2015, proponendo di essere autorizzato a non partecipare: la sola Maggioranza, con il nostro voto contrario motivato, si esprimeva a favore (D.C.C. 53/2015); così, per scelta deliberata e non connessa a fantomatici problemi di viabilità, nessun rappresentante del Comune di Rofrano rispondeva alla convocazione dell’1.12.2015 (ore 10.00, a Salerno) e del 29.12.2015 (ore 11.00, a Vallo della Lucania); in particolare, la mancata partecipazione a quest’ultimo appuntamento ha determinato l’impossibilità di far opportunamente valere, senza ricorrere ad una dispendiosa ed incerta battaglia legale, le ragioni del Comune e di invocare le favorevoli innovazioni normative apportate dalla Legge Finanziaria 2015 (cosiddetta Clausola di Salvaguardia), grazie anche all’impegno dell’on. Iannuzzi e alle nostre sollecitazioni politiche; con Delibera Assembleare n.3 del 15.03.2011, l’ATO deliberava l’affidamento a CONSAC spa della gestione del servizio idrico integrato nell’ambito dei Comuni del Parco del Cilento: il Comune di Rofrano, guidato dall’Amministrazione Viterale, votava favorevolmente, riproponendosi per la gestione autonoma ed assentita del servizio idrico comunale, nella considerazione dei limiti posti dalla Legge in materia; identica strategia veniva adottata da altri Comuni aderenti all’ATO come Enti gestori, inclusi Buonabitacolo, Novi Velia, Sanza, Laurino; con responsabilità e determinazione, rivendichiamo la scelta della concertazione, adottata in barba alle più misere insinuazioni, nell’esclusivo interesse di Rofrano e al fine di realizzare pienamente i requisiti di efficienza richiesti dalla Legge, sulla base di esigenze e ragioni riconosciute anche dall’ATO, che all’uopo aveva promosso uno specifico tavolo tecnico (vedi nota n. 1762/2012, in risposta alla D.C.C. 13/2011)”.

“Crediamo necessario promuovere una discussione trasparente sulla problematica, in tutti i suoi aspetti; coinvolgere attivamente la Cittadinanza per ricercare, insieme, le soluzioni possibili, di natura giuridica, politica, amministrativa e concertativa al fine di garantire gli interessi e le prerogative di Rofrano”, fanno sapere dal gruppo “Unione per Rofrano” che ha chiesto la convocazione di un consiglio comunale per discutere della vicenda.

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