Oggi a Roma il DigitalDay2017
Digital skills, Industria 4.0, Big data, la mobilità del futuro: sono questi i pilastri della strategia europea sullo sviluppo digitale che sarà illustrata durante il DigitalDay2017 previsto oggi a Roma in occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario della firma dei Trattati di Roma, e che mira a mettere in risalto la capacità di innovazione dell’Europa ed il crescente ruolo della trasformazione digitale nella vita quotidiana, nell’economia e nella società.
Fondazione Alario e KIBSlab hanno già accolto la sfida entrando a far parte della Digital Skills and Jobs Coalition dell’UE, avviata nel dicembre 2016 nel quadro della Nuova Agenda per le competenze per l’Europa, e che al momento conta 157 membri ammessi, tra cui colossi del digitale come Google, ESRI ed Amazon. Gli Stati dell’UE, l‘industria e i partner sociali si stanno muovendo insieme per sviluppare un ampio bacino di talenti digitali e garantire che i singoli individui e la forza lavoro possiedano adeguate competenze.
D’altronde la necessità di responsabilizzare e preparare le giovani generazioni al processo di “rinascimento digitale” è resa evidente dai risultati ancora modesti che vedono il nostro Paese al quartultimo posto in Europa nell’indice di misurazione dell’economia e della società digitale (Rapporto DESI 2017).
Nella consapevolezza che il digitale sia agente attivo di grandi cambiamenti sociali, economici e comportamentali, nelle dimensioni personali, relazionali, dell’economia e dell’informazione, Fondazione Alario e KIBSlab sono pronti ad avviare azioni di sistema, partecipate e condivise con gli attori territoriali, a supporto di una cittadinanza digitale consapevole, anche grazie alle opportunità offerte dagli strumenti di programmazione regionale, come pure dal recente avviso pubblico per lo sviluppo delle competenze e della creatività digitale emanato nell’ambito del PON 2014 – 2020 per la scuola, che pone l’attenzione sulle digital skills “sempre più riconosciute come requisito fondamentale per l’esercizio di una piena cittadinanza nell’era dell’informazione”.