Crisi amministrativa a Camerota, Romano: “Me lo aspettavo, ma sono tranquillo e soddisfatto per quanto fatto”

Si attende la nomina di un commissario

Di Ernesto Rocco

Si attende la nomina di un commissario

CAMEROTA. Con l’atto firmato dai consiglieri di minoranza, cui si sono aggiunti gli epurati Troccoli e Del Duca, giovedì si è posta fine all’amministrazione comunale guidata da Antonio Romano.  Ieri l’ufficializzazione della caduta del governo cittadino che segna l’ultimo atto di una crisi che andava avanti da tempo. Il primo passo fu la revoca dell’incarico all’assessore Orlando Laino: era il 17 settembre 2015. “E’ venuta meno la fiducia”, disse all’epoca il sindaco Romano. Con la stessa motivazione nei giorni scorsi ha provato a mettere in essere l’ultimo rimpasto, con la scelta di escludere dalla giunta Ciro Troccoli (subentrato proprio a Laino) e Michele Del Duca. Con loro via anche il presidente della società portuale Mattia Gerardo Del Duca e il responsabile dell’ufficio staff Antonio Troccoli.

Giovedì, dopo una notte travagliata, la scelta di nominare assessori Giuseppe Calicchio e Fernando Cammarano e il giorno dopo Ciro Principe a capo della società portuale. Ma la frattura si era ormai consolidata. I due assessori, epurati già da tempo, avevano intrapreso altre strade, vicine proprio alla prima “vittima” di Romano, Orlando Laino.

Inizialmente si era pensato che la maggioranza potesse reggere, almeno fino all’approvazione del bilancio, ma così non è stato ed oggi il primo cittadino è uscito di scena. Un epilogo, però, tutt’altro che imprevisto. “Me lo aspettavo – ha detto Romano – è la conseguenza di atteggiamenti non proprio lineari tenutisi negli ultimi periodi. Non si è trattato di una decadenza del sindaco per incapacità, ma perché il sindaco aveva già l’anno scorso revocato l’incarico ad Orlando Laino e perché qualche giorno fa ha fatto lo stesso con Del Duca e Troccoli, si tratta di una caduta provocata proprio dal sindaco che non ha voluto mettere la testa sotto la sabbia ma ha voluto sottolineare comportamenti non lineari”.

“Io sono tranquillo e soddisfatto di quanto fatto fin ora”, conclude il primo cittadino, pronto comunque a tornare in campo nelle prossime amministrative di giugno. “Il sindaco si è sfiduciato da solo – ha replicato invece Ciro Troccoli – poiché ha revocato le deleghe a due assessori che non avevano in alcun modo revocato la tenuta della maggioranza, quindi egli stesso ha dichiarato la fine della sua amministrazione”.

Intanto spetterà ad un commissario guidare il paese.

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