L’uomo è in carcere per l’omicidio di Carmine Novelli
VALLO DELLA LUCANIA. Era accusato di aver sottratto denaro dai conti dei correntisti ma il procedimento ai danni di Pasquale Cammarosano termina con assoluzione in appello. L’uomo in primo grado era stato condannato a quattro mesi e mezzo. Tre i procedimenti, confluiti nel processo di secondo grado e 38 le parti civili già in parte risarcite da Poste Italiane che, subito dopo lo scandalo, licenziarono il dipendente, direttore dell’ufficio postale di Massa.
Cammarosano venne arrestato nel 2010 quando, in seguito a numerose segnalazioni da parte dei correntisti dell’ufficio postale circa ammanchi sui conti, scattò l’indagine. Stando alle ricostruzioni il direttore dell’ufficio postale utilizzava l’espediente di riportare a penna il saldo sul libretto adducendo come scusa un guasto al terminale e riuscendo in tal modo a utilizzare a proprio piacimento i conti dei clienti.
Si scoprì poi che il vero motivo dei rinvii ai controlli richiesti dai possessori di libretti postali o buoni non erano dovuti a guasti inscenati, ma al fatto che la somma reale era di molto inferiore a quella riportata sui titoli in questione per via dei prelievi non autorizzati ed effettuati dal direttore all’insaputa dei clienti.
Cammoransano, intanto,sta scontando però un’altra condanna per l’omicidio di Carmine Novelli. Anche quest’ultimo si vide sottratti dei fondi dal suo conto, circa 140 milioni delle vecchie lire. Il suo corpo venne ritrovato il 7 marzo 2001 sul ciglio della strada che conduce a Moio della Civitella.