Ministero “boccia” programma di sburocratizzazione del Parco

Secondo il Dicastero c'è il rischio di interventi edilizi senza controllo a seguito del piano di sburocratizzazione del Parco

Di Redazione Infocilento

Secondo il Dicastero c’è il rischio di interventi edilizi senza controllo

Nell’ottobre scorso il Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni ha approvato una delibera sulle linee di indirizzo per la semplificazione delle procedure amministrative dell’Ente, un provvedimento che andava nella direzione della sburocratizzazione nel tentativo di rendere più semplice le procedure ai cittadini che vivono nell’area protetta e, soprattutto, eliminare il preconcetto che vede il Parco come l’ostacolo alla crescita.

Alcune procedure, quindi, sono state semplificate. Nelle zone C1 e C2, ad esempio non sono soggetti a nulla osta dell’ente Parco interventi quali rifacimento di intonaci, tinteggiature, rivestimenti esterni o manti di copertura; opere di manutenzione di balconi, terrazze o scale esterne; integrazione o sostituzione di finiture esterne o manufatti quali infissi, cornici, parapetti, lucernari, comignoli e simili; interventi di coibentazione volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici che non comportino la realizzazione di elementi o manufatti emergenti dalla sagoma, ivi compresi quelli eseguiti sulla copertura.

Ora, però, a questo programma di sburocratizzazione, arriva lo stop da parte del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare poiché la delibera risulta contrastante con la normativa vigente. Il dirigente della Direzione Generale per la protezione della Natura e del Mare, in particolare, ha evidenziato come l’Ente non si sia ancora dotato di un Regolamento del Parco, come previsto nella legge quadro sulle aree protette ed è pertanto in difetto rispetto alla legge.

Quanto all’autonoma iniziativa normativa dell’Ente Parco in materia edilizia, questa viene ritenuta in contrasto con la norme esistenti: la deliberazione dell’Ente Parco, secondo il Dicastero, espone al rischio le opere e gli interventi edilizi di assenza di controllo; il Ministero sancisce che non spetta al Consiglio Direttivo del Parco l’interpretazione di norme statali e definisce alquanto approssimativa la posizione assunta dal Consiglio Direttivo del Parco. Inoltre si contestano al Parco confusione amministrativa, contraddizioni ed illegittimità.

Il programma avviato per semplificare le procedure ai cittadini, quindi, non passa.

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