Angelo Quaglia attacca: Capaccio Paestum paese malato

Candidato di svolta civica ironizza sulla situazione politica

Di Redazione Infocilento

Candidato di svolta civica ironizza sulla situazione politica

“Capaccio è un paese malato. La mutua è pronta. Ci risiamo. Ormai è consuetudine. In tempo di elezioni scendono tutti in campo, i medici della mutua. Capaccio, diventa un ospedale da campo. Ci sono più medici in campagna elettorale che all’ospedale di Roccadaspide, a prestare le cure agli ammalati ricoverati. Capaccio è un paese malato. Ha bisogno dei suoi medici. Ci son tutti. Medici della mutua. Specialisti, allergologi, chirurghi, pediatri, dentisti, tutti bravi. Manca, però, uno specializzato in psichiatria. Forse, quello più importante in “un paese di pazzi”. Questo il commento di Angelo Quaglia, candidato di svolta civica, in vista delle prossime elezioni amministrative che non esita a criticare gli attuali politici in corsa per una poltrona da sindaco.

“Un paese, orientato a correre ancora una volta dalla mutua per curarsi dalle ferite subite negli ultimi cinque anni dalla “banda schettino dei medici Sica, Voza e Ragni l’infermiere – dice Quaglia –  E sì, loro, i medici, hanno la ricetta per ogni nostro problema. Svariano dall’ agricoltura, al mercato, dal commercio ai lavori pubblici, senza distinguere un ciliegino da una scarola. Ma si sa, loro sono medici. Che paese strano il nostro. Ci lamentiamo, ma dimentichiamo. Passiamo dalla notte al giorno senza aspettare le dodici ore. Quando c’è da votare il nostro medico, bisogna correre. Non possiamo permetterci distrazioni. Se non votiamo il nostro medico, chi votiamo. Dietro di loro il diluvio, il nulla. Questo paese è smarrito, non ha più una classe dirigente, non ha più politici all’altezza, non ha sedi di partito. Sono rimasti solo gli ambulatori, spesso più chiusi che aperti. Ci sono solo i medici della provvidenza a tirare Capaccio fuori dalle secche. Dobbiamo correre, fare presto, altrimenti, il nostro voto forse non servirà, ha superato il massimale, come il libretto. Tutti corrono da loro, fascisti, comunisti, assessori ancora in carica, consiglieri di opposizione. Uomini, donne e bambini senza diritto di voto. Un ricovero generale”.

“C’è da unire le forze – conclude con ironia Quaglia – perché la medicina del bene di Capaccio, la posseggono solo loro. Che bello! Il progresso della scienza e della tecnica. Chissà, forse è meglio continuare a sognare. I problemi e la crisi delle famiglie, possono ancora spettare, altri cinque anni. Capaccio è un paese malato e i medici non bastano più! La banda Schettino ha rottamato Capaccio”.

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